AUTORE
Art Blakey & The Jazz Messengers
TITOLO DEL DISCO
«Soul Finger»
ETICHETTA
Verve Reissues
Identica com’è al vecchio lp Limelight e alla ristampa in cd del 2009, anche questa nuova edizione digitale non ricongiunge al resto delle sedute il brano (Slowly But Surely, scritto da Hicks) che all’epoca era finito, chissà perché, in coda a «Hold On, I’m Coming» del 1966, disco di Blakey mai ripubblicato e col quale non ha niente a che fare. Un vero peccato, soprattutto perché la prassi delle ristampe anastatiche sta riducendo quasi a zero la speranza di vedere una sistemazione definitiva del periodo Limelight dei Jazz Messengers, epoca sì di transizione per la band ma comunque di un certo interesse. Uno scavo negli archivi, a caccia di inediti, saprebbe con buona probabilità recuperare il resto dei brani incisi in aprile in quartetto con Thompson al sax soprano: qui ce n’è uno solo, l’ingegnoso Spot Session, ma è così ben riuscito da far nascere la curiosità di sapere che altro avessero combinato quel dì. Gli altri cinque pezzi, senza Thompson e in una strana formazione con due trombe e il nuovo arrivato Bartz (che era al suo debutto su disco e non fu nemmeno citato in copertina, errore mai più corretto) sono di buon livello anche se mostrano come, dopo aver lasciato la Blue Note nel 1964, Blakey non sapesse bene da che parte andare. Nel dubbio, il gruppo si barcamena quindi tra classiche situazioni hard bop (Soul Finger, che parte con una buffa parodia del Goldfinger di John Barry per poi trasformarsi in un normalissimo blues), composizioni più avanzate (Freedom One Day di Bartz, che qui – e su tutte le edizioni precedenti – figura con l’improbabile titolo di Freedom Monday ed è attribuita a Blakey) e brani da musical del momento (A Quiet Thing di Ebb e Kander). Morgan e Hubbard vengono in aiuto con un brano a testa – Buh’s Bossa e The Hub – e alla fine il disco riesce a trovare una sua soddisfacente ragion d’essere.
Conti
Pubblicata sul numero di luglio 2022 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
Unversal
FORMAZIONE
Freddie Hubbard, Lee Morgan (tr.), Lucky Thompson (sop.), Gary Bartz (alto), John Hicks (p.), Victor Sproles (cb.), Art Blakey (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
NYC, aprile e maggio 1965.