ANDREA CENTAZZO «Indian Summer»

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AUTORE

Andrea Centazzo

TITOLO DEL DISCO

«Indian Summer»

ETICHETTA

Ictus


Frutto di uno sforzo compositivo plurale e di una decennale, proficua collaborazione con Armaroli e Gemmo, questo lavoro è comunque da attribuire a Centazzo, regista dell’operazione e titolare dell’etichetta dal 1976. Protagonista negli anni Settanta della musica improvvisata in virtù delle collaborazioni con Guido Mazzon, Steve Lacy, Alvin Curran, Derek Bailey, Evan Parker, Pierre Favre e dell’attività nel quartetto di Giorgio Gaslini, Centazzo ha progressivamente ampliato prospettive e raggio della propria ricerca, cimentandosi – specie dopo il trasferimento a Los Angeles – nel campo della musica contemporanea di matrice accademica e dell’elettronica. Questa identità sfaccettata si riflette sulla natura dell’incisione e sulla composizione stessa dell’organico: da un lato, musicisti di formazione classica come Clonfero, Merici e la stessa Gemmo (peraltro da tempo aperta all’improvvisazione e alla sperimentazione); dall’altro, musicisti di estrazione jazzistica come Actis Dato, Feruglio e Armaroli, quest’ultimo attivo anche in ambito contemporaneo. I primi tre brani in programma vedono il contributo di violino e violoncello che formano un perfetto trio d’archi con il contrabbasso. Un dato, questo, evidente nell’introduzione cameristica formalmente compiuta di Silence of the Temple Bell di Armaroli. Qui l’equilibrio viene rotto dal clarinetto basso con serpentine e contorcimenti viscerali in un efficace gioco di contrasti. Anche in Another Missing Piece di Centazzo l’introduzione è affidata agli archi, poi integrati dal clarinetto basso, che danno vita a una corposa figurazione per certi versi riconducibile alla poetica di George Russell. Ancora una volta, è Actis Dato a squarciare l’impianto con un formidabile assolo di clarinetto basso, preludio a una sezione informale e a una successione di suggestive combinazioni timbriche. Sotto questo aspetto Space Diving – firmata da Gemmo – propone una ricca tavolozza di colori, un ingegnoso mosaico che lascia il debito spazio a ogni singola voce giocando sul rapporto tra durata, altezza e timbro. Concepita per quintetto e divisa in tre movimenti, la Indian Summer Suite si dipana attraverso l’accumulo di cellule distillate goccia a goccia con dinamiche sottili e rarefatte, giungendo a un epilogo più informale in cui è il baritono ad assumere il ruolo predominante con scorribande tra i registri grave e acuto. In conclusione, un’opera di grande valore per profondità e lungimiranza, che nella dialettica tra linguaggio jazzistico e retroterra classico-contemporaneo indica nuove prospettive.
Boddi

DISTRIBUTORE

ictusrecords.com

FORMAZIONE

Carlo Actis Dato (bar., cl. b.), Francesca Gemmo (p.), Sergio Armaroli (vib.), Lucia Clonfero (viol.), Antonio Merici (cello), Franco Feruglio (cb.), Andrea Centazzo (perc.).

DATA REGISTRAZIONE

Udine, 10 e 11-11-23.