AUTORE
Adam Schroeder & Mark Masters
TITOLO DEL DISCO
«Celebrate Clark Terry – CT!»
ETICHETTA
Capri
Nel 2020 il baritonista Schroeder avrebbe voluto omaggiare Clark Terry per il centenario della nascita organizzando un’orchestra con undici dei migliori musicisti della West Coast scelti tra quelli che avevano avuto modo di suonare con il grande trombettista, come i veterani Bob Sheppard, Francisco Torres, Edwin Livingston e Peter Erskine, e i più giovani che ne sono stati allievi o si sono a lui ispirati. Ma la pandemia globale ha rovinato i piani, facendo rimandare a oggi l’omaggio, fuori data però anche per il decennale della morte, che cade il prossimo 2025. L’importante è che la figura di uno dei più grandi musicisti del jazz venga ricordata con cognizione di causa. A tal proposi[1]to Schroeder ha chiamato l’abile Mark Masters, suo collaboratore di vecchia data, per arrangiare tredici brani composti da Terry, quasi tutti diventati standard. Masters ha fatto un lavoro di totale rispetto senza stravolgere gli assunti originari, quindi rimanendo nell’ambito di un raffinato e swingante mainstream orchestrale, che vede come principali modelli la scrittura di Quincy Jones degli anni Sessanta, di Gerald Wilson (che collaborò pure per la Big B-A-D Band di Terry) e di Gerry Mulligan, se non altro perché il sax baritono di Schroeder è onnipresente, come lo era quello di Mulligan nella sua Concert Jazz Band. Schroeder la fa da padrone con voce scura e cipiglio grintoso soprattutto in Ground Hog, Argentia e Boomerang; ma anche gli altri solisti hanno spa[1]zio, rimanendo in piena sintonia con interventi sempre efficaci, soprattutto Torres e Sheppard e, tra i più giovani, il trombettista Aaron Janik (in Board Walk, Michelle e Slow Boat). I solisti e i movimenti abilmente intersecati delle sezioni trovano un appoggio sicuro nella sezione ritmica perfettamente sincrona e propulsiva, formata solamente da Livingston ed Erskine (è un’orchestra pianoless). Tutti i brani, dall’apertura di Serenade to a Bus Seat alla chiusura di In Orbit, tranne Swingin’ on the Cusp e Michelle, sono presi a tempi più lenti rispetto agli originali, arrivando con Slow Boat alla celebrazione del «tirare indietro», a mo’ del basiano Lil’ Darlin’.
Gianolio
recensione pubblicata sul numero di marzo 2024 della rivista Musica Jazz
DISTRIBUTORE
caprirecords.com
FORMAZIONE
Dan Fornero, James Ford, Aaron Janik (tr.), Francisco Torres, Ido Meshulam, Lemar Guillary (trne), Sal Lozano (alto), Bob Sheppard (ten., sopr.), Kirsten Edkins (ten.), Adam Schroeder (bar.), Edwin Livingston (cb.), Peter Erskine (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Glendale, 15 e 16-6-23.