Muh Trio «Prague After Dark»

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AUTORE

Muh Trio

TITOLO DEL DISCO

«Prague After Dark»

ETICHETTA

JMood


Forte di numerose collaborazioni con musicisti d’oltreoceano (Herb Geller in primis), Magris ritorna al suo retroterra mitteleuropeo con questo trio, condiviso con due veterani della scena ceca. Tuttavia, coerentemente con la poetica del pianista triestino, la musica resta ancorata a delle solide radici afroamericane, in quello che si potrebbe definire modern mainstream, pur con tutte le riserve che una tale etichetta merita. Del resto, in scaletta figura un solo standard: In Love In Vain di Kern.

Nel pianismo di Magris – autore di cinque dei dieci brani in programma – convivono varie anime ed influenze, rivelatrici di un ampio vocabolario. Echi di Wynton Kelly, Sonny Clark, perfino Bobby Timmons si colgono in Another Blues e Iraqi Blues. Tracce di Herbie Nichols si palesano in Nenazvana, firmata da Uhlí. Proprio Nichols viene degnamente rivisitato in Third World, in cui si evidenziano i suoi legami con Monk grazie alla frammentazione del fraseggio e all’uso sottile di dissonanze.

Un’altra composizione di Magris – Song For An African Child, ricca di procedimenti iterativi – stabilisce una suggestiva connessione tra il mondo di Abdullah Ibrahim/Dollar Brand e i latenti africanismi di Ahmad Jamal. La ricognizione è completata dal una palpitante versione di Joycie Girl di Don Pullen, altro caposaldo (poco celebrato) del pianismo jazz.

Boddi

[da Musica Jazz, dicembre 2017]


DISTRIBUTORE

FORMAZIONE

Roberto Magris (p.), Frantíšek Uhlí (cb.), Jaromír Helešic (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Praga, 9-10-16.