«Liberare il tempo» Paul Bley con David Lee

6966

AUTORE

Paul Bley con David Lee

TITOLO DEL LIBRO

«Liberare il tempo Paul Bley e la trasformazione del jazz»

EDIZIONI

Quodlibet, collana Chorus


Abbiamo chiesto a Claudio Fasoli di scriverci le sue opinioni sulla recentissima edizione italiana dell’autobiografia di Paul Bley. Ecco cosa ci ha raccontato:

«Ho incontrato Paul Bley a Bolzano moltissimi anni fa. Fu lui a presentarmi Bill Elgart, col quale iniziai in seguito una lunga collaborazione quando già suonavo con Mick Goodrick. Bley era quieto, sereno, elastico e forse atletico, civile e gentile: poco ci dicemmo in quella circostanza, dove non c’era spazio né tempo per conoscersi un po’ meglio.

Oggi lo incontro di nuovo in queste pagine (che gli appartengono tramite David Lee), incredibili per chiarezza di intenti, volontà e determinazione, capacità di impegnarsi nelle produzioni discografiche, nell’organizzazione di associazioni di musicisti, nella cultura delle curiosità sonore e degli sviluppi del jazz, il tutto condotto da un’identità forte, sicura e matura in ogni circostanza e vissuto sempre con serietà e responsabilità.

Evitare una possibile ripetitività derivata dal bebop (ma va precisato che il free jazz non garantisce necessariamente la mancanza di ripetitività) era per lui uno scopo molto definito e anche una spinta clamorosa che lo proiettava verso esperienze inesplorate, sempre e comunque.

Dopo essersi trovato sul palco con Lester Young, Charlie Parker, Lee Konitz, Jackie McLean, Chet Baker , Sonny Rollins e così via, credo che Bley possa aver avuto una sua logica nel cercare assiduamente  un motivo concreto per esplorare l’eventuale ruolo di uno strumento armonico in un contesto in cui ciò non era mai precedentemente stato verificato (se vogliamo trascurare, come sempre avviene, le importanti esperienze di Lennie Tristano con i suoi musicisti più vicini, oltre quindici anni prima). La presenza di Ornette Coleman e del suo messaggio fu quindi anche la spinta che lo fece muovere verso lo studio e la proposta di un modo di esprimersi, una volta per tutte diverso.

Tutto questo si trova in questo libro straordinario e assai avvincente: in queste pagine si vive la storia di Paul, sempre puntuale come se si trattasse di un diario, ma anche il racconto di quale fosse il clima generale nel mondo del jazz di allora, gli incontri possibili o impossibili, le opportunità e le delusioni, l’impegno e lo studio e quindi anche la verità irripetibile di quel periodo storico».

PAGINE E PREZZO

Pagine 192; euro 20.

LUOGO E DATA DI STAMPA

Macerata, 2022