«Like Water». Intervista a Olivia Trummer

Nuovo disco per la pianista, compositrice e cantante tedesca. Ne parliamo con lei.

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Buongiorno Olivia. Parliamo subito di «Like Water». Perché hai voluto questo titolo?
Il titolo del mio brano originale, contenuto nel disco, descriveva perfettamente l’obbiettivo di questo album: rappresentare nel modo più trasparente possibile la totalità della mia natura artistica, in solo e muovendomi in modo fluido tra le diverse sfaccettature che la compongono.

Un disco che vede una produzione particolarmente importante, quella di Russ Titelman. Come è nata la vostra collaborazione?
Il famoso produttore Russ Titelman ha scoperto la mia musica grazie “all’algoritmo”. Vedendo alcuni miei video ha deciso di contattarmi e propormi una collaborazione. È stata una sorpresa bellissima ed è accaduto proprio nel momento in cui stavo programmando il mio nuovo lavoro discografico. All’inizio abbiamo lavorato “a distanza”, inviandoci reciprocamente musica, poi ho acquistato i biglietti per un volo e sono andata a trovarlo a NYC, così da poter rifinire e selezionare insieme le canzoni per la registrazione, scegliendole tra molte possibilità.

Olivia, era giunto il momento di licenziare un disco in piano solo. Era così che avevi concepito questo album?
Avevo in mente di registrare un solo già da qualche anno, poiché nella forma solo piano e voce mi sento molto a mio agio, libera di esprimermi completamente. Probabilmente il motivo per cui non l’ho fatto prima è stato l’immenso repertorio che avrei potuto registrare e quindi non riuscivo a trovare una direzione chiara da dare all’album. Quindi lavorare con Russ, un produttore di tale sensibilità, è stata la miglior cosa che potesse accadermi.

 Che significato assume per te questo lavoro discografico?
L’album in solo è la fotografia musicale di ciò che sono oggi come artista. Dà all’ascoltatore la possibilità di scoprirmi come cantante, come pianista e compositrice nel modo più onesto e trasparente. Mette anche in risalto l’ampio background musicale che porto con me. Forse è anche coraggioso presentarsi “nudi”, senza “extra”. Per me è anche un sollievo perché sento che questa registrazione è riuscita a catturare davvero la mia identità musicale, il che è stata una sfida, visto quanto è variegata. Rispetto agli album che ho realizzato, che si focalizzavano su un solo aspetto del mio lavoro (songwriting, arrangiamenti di brani classici, solo strumentale o canzoni solo in tedesco..), questo album è più “completo” ed esprime tutte le mie potenzialità e la mia essenza artistica.

Parliamo della track-list. E prima di tutto occupiamoci delle «cover». Perché hai scelto proprio questi brani? Che significato assumono nella tua vita artistica?
Le cover sono un ottimo modo per sorprendere gli ascoltatori. Ci sono molte gemme preziose nel Great American Songbook e mi piace andare a scovare canzoni delle quali amo sia la musica che il testo: entrambi sono fondamentali per me, sia come interprete che come songwriter. Alcune le avevo già suonate e cantate dal vivo (come Get Here, I’m Glad There Is You e You Are the Sunshine of My Life) altre mi sono state suggerite da Russ (come I’m Old Fashioned e Somewhere) e mi sono sentita subito ispirata a crearne nuovi arrangiamenti.
My Baby Just Cares of Me è un omaggio a Nina Simone, la cui completezza ha sempre suscitato in me profonda ammirazione, e che per me è sempre stata un riferimento. All’inizio mi sembrava un’idea folle quella di registrare nuovamente questa canzone, dopo una versione così iconica. Ma volevo mettermi alla prova e trovare il mio modo personale per reinterpretare questa bellissima canzone. È stata un’esperienza che mi ha insegnato molto, una sorta di battesimo del fuoco, che mi ha permesso di comprendere meglio la strada che sto percorrendo.

Invece, ti andrebbe di commentare e spiegarci il significato dei brani a tua firma? Iniziamo da Wie die Zeit vergeht, il cui testo è nella tua lingua madre.
Wie die Zeit vergeht l’ho scritta parecchi anni fa ed è presente in una registrazione pubblicata nel 2009. Nasce da un periodo in cui scrivevo i miei testi in tedesco. Russ Titelman l’ha trovata e, pur non comprendendone il testo, ne è stato così colpito che ho iniziato a pensare di registrarla di nuovo nell’intima atmosfera del solo. La canzone cerca di riconciliare l’ascoltatore con lo scorrere del tempo, trovando un’ancora nel flusso che non solo è inevitabile, ma consente anche a momenti memorabili di durare a lungo.

La title-track, Like Water
Questa è una canzone recente che ho scritto durante il periodo del mio fidanzamento, prima del matrimonio. Descrive la sensazione di immensa libertà provata da due anime che iniziano ad agire come una cosa sola ed esplorare la vita insieme, paragonandola a un viaggio attraverso le onde, come pesci nell’oceano. Inizialmente pensavo alla canzone come a una composizione solo strumentale, ma la sera del giorno in cui ho composto la musica hanno iniziato a venirmi in mente le parole che si adattavano alla melodia e quindi mi sono seduta di nuovo e l’ho completata con il testo. È una di quelle canzoni che apparentemente “si sono scritte da sole”, molto velocemente e facilmente, pur essendo piuttosto complessa, melodicamente e armonicamente.

Olivia Trummer
Foto Vivian Wang

Watching The Moon
Anche questo è un vecchio brano, registrato con una band e pubblicato nel mio album «Fly Now» del 2014. Un giorno la Sonata al Chiaro di Luna di Beethoven mi ha ispirato a suonarlo in modo alternativo, adattandolo al ritmo e all’atmosfera della Sonata. Le due composizioni sembravano fondersi facilmente, come anime gemelle. La dimensione della musica di Beethoven è un’esperienza onirica, libera dalla gravità del “normale” e mi permette di concentrarmi totalmente ed essere contemporaneamente pianista classica, pianista jazz, cantante e songwriter.

Strange Day
E’ anche questa una canzone di molti anni fa, che in una atmosfera intima e intensa descrive un giorno senza domani. A volte ci perdiamo nei pensieri e nei timori per il futuro. Credo che potremmo trarre beneficio dal vivere di più il presente, ricordandoci che la vita non è per sempre e che non dovremmo dare nulla per scontato. Ho composto la canzone molto tempo fa, ispirata da un’intuizione, ma ci sono voluti anni prima che fossi pronta per presentarla al pubblico. È più facile cantare d’amore che della morte ma, se ci confrontassimo con lo scorrere del nostro tempo, potremmo essere in grado di amare più profondamente.

Poi, c’è un brano a firma di Joe Barbieri Tu, io e domani. Perché proprio questo brano?
Joe Barbieri ha scritto questa canzone durante la pandemia e me ne sono subito innamorata. Mi ha ispirato a iniziare a cantare in italiano e mi ha aiutato a sentirmi un po’ più vicino all’Italia, a colmare la distanza, almeno musicalmente. Mi piace molto cantare in italiano, è una lingua molto musicale e cantabile e fa emergere una qualità diversa nella mia voce che arriva anche alle persone che l’italiano non lo parlano.

Ho apprezzato tantissimo la menzione, anche nella comunicazione, che ci sono dei riferimenti a delle composizioni di Bach e Beethoven. Sai, è un abitudine che hanno in pochi…Riconoscere le citazioni-riferimenti è un dovere anche giuridico.
Sono cresciuta in un mondo dominato dalla musica classica ma dove c’era spazio anche per la curiosità verso l’improvvisazione. Il mio background e la mia educazione musicale mi permettono di sentirmi a mio agio sia con le opere di compositori classici come Bach e Beethoven, sia con il jazz e l’improvvisazione. Anche i compositori classici e barocchi erano grandi improvvisatori, quindi jazz e musica classica hanno già originariamente molti punti in comune. Inoltre, tutte le diverse categorie musicali utilizzano lo stesso alfabeto – melodie, motivi, armonie – e mi piace mostrare quanto siano compatibili. Mi piace trasformare ciò che è conosciuto in qualcosa di sorprendente per l’ascoltatore, combinando con naturalezza elementi diversi. È un modo per mostrare la natura della mia formazione musicale e la mia identità artistica e creare, allo stesso tempo, una nuova esperienza per chi mi ascolta.

A parte questa esperienza di piano solo, qual è la formazione che prediligi?
Oltre al solo che, come ho detto, mi affascina per la sua completezza e libertà, apprezzo molto suonare in trio con basso e batteria. È un modo perfetto e al tempo stesso compatto di aggiungere groove e colore alla mia musica.

Olivia Trummer_
Foto_Dovile Sermokas

Sei nata a Stoccarda, ma vivi in Italia da diverso tempo. Quali sono gli aspetti positivi e quali quelli negativi del fare musica in Italia?
In realtà, non vivo più in Italia, anche a causa di un cambiamento nella mia vita privata. Ora vivo a Berlino, il posto che ho comunque sempre mantenuto come base nel corso degli anni. Eppure il tempo trascorso in Italia continua a ispirare me e la mia musica in qualche modo, e sono felice di esservi ancora strettamente legata e di esibirmi spesso nel vostro Paese. Ho l’impressione che vivere di musica in Italia sia reso estremamente difficile dalla burocrazia schiacciante e dalla mancanza di supporto per le arti. Ma l’apprezzamento per la bellezza, per la melodia, la gioia di vivere e la capacità di apprezzare le cose semplici… vorrei che fosse così anche in Germania.

Tu sei una pianista, compositrice e cantante. Quale di questi tre ruoli è il tuo “per eccellenza”?
Non vorrei mettere i tre elementi in ordine di importanza, anche se ufficialmente ho studiato solo pianoforte. Il canto e la composizione mi vengono naturali quanto suonare il pianoforte, forse anche perché ho un approccio tutto mio. E comunque il canto e la composizione sono probabilmente entrambi radicati nel mio profondo legame con lo strumento. Nel complesso, penso che la combinazione di tutti e tre sia l’aspetto più importante: i tre ruoli si ispirano a vicenda e alla fine il risultato vale di più della semplice somma delle singole parti.

Quali sono i tuoi progetti e obiettivi futuri?
Vorrei tornare in studio con Russ Titelman per registrare una serie di brani originali con una band e magari qualche ospite speciale. Sarà un bel contrasto con l’album da solista, così puro e intimo. Dato che io e Russ siamo entrambi molto motivati e la musica è praticamente pronta, inizieremo a immergerci in questo nuovo progetto di registrazione il prima possibile.
Alceste Ayroldi

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