Quarantanove anni, francese di Issy-les-Moulineax, con radici martinicane e un vissuto in quel di Boston, visto che ha conseguito la laurea al Berklee. Padre dell’ultrascore: in pratica colleziona registrazioni provenienti da ogni dove, dalle voci ai rumori, ai suoni della natura, e li mette in riga sul suo pentagramma, facendone musiche entusiasmanti. Sono già due gli album che portano il titolo Ultrascore, ma l’innovativa tecnica compositiva di Chassol, che strizza l’occhio ai rumori di John Cage, apparenta tutto il lavoro discografico del compositore francese, che attraversa il minimalismo, fa capolino nel rock, gigioneggia con il soul e affianca il jazz ammodernandolo.

Foto di Flavien Prioreau
Il suo ultimo lavoro discografico è interamente dedicato al grande pittore statunitense Jean-Michel Basquiat («Chassol plays Basquiat», dal vivo alla Philarmonie de Paris, del 2024), ricordando a tutti che il maestro del, per così dire, ultrascore della pittura è stato proprio l’ex writer americano, scomparso a soli 27 anni nel 1988. Ciò che stupisce, è la rassomiglianza fisica, e non solo di comunione d’intenti seppur con alcuni decenni di distanza, tra i due!
Sembra che abbia due grandi amori: Miles Davis e il cinema. E di colonne sonore se ne intende anche Chassol, visto che ha già contribuito al mondo delle serie Tv con la colonna sonora della serie Netflix En place, da noi Candidato unico (2023).

Foto di Flavien Prioreau
Chassol sarà sul palco di Monte Sant’Angelo domenica 27 luglio per sorprendere e allietare il pubblico di Festambiente Sud.
E, prossimamente, sulle pagine della rivista Musica Jazz per un’intervista che si annuncia interessante.
Alceste Ayroldi