CUPIS «ànemos»

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AUTORE

CUPIS

TITOLO DEL DISCO

«ànemos»

ETICHETTA

Objet-a


Nato nel 2010, il duo ha al suo attivo tre album, un quarto composto da rivisitazioni di brani originariamente eseguiti dal solo Gebbia e una manciata di altre singole composizioni intestate a Cupis comparse in raccolte eterogenee. Una produzione quasi interamente pubblicata dall’etichetta creata da Gebbia a inizio anni Novanta sulla base di una scelta, di una filosofia produttiva ben precisa: quella di rifiutare qualsivoglia supporto fisico, privilegiando esclusivamente la musica in formato digitale. Quanto alle scelte estetiche, il catalogo objet-a privilegia l’esplorazione dei territori più ricchi di incognite, ideali per la sperimentazione sonora. Cupis è un esempio sostanzioso di questo lavoro che il sassofonista palermitano sviluppa con rigore e creatività oramai da quattro decenni e passa in compagnia di partner eccellenti, un impegno anche di recente testimoniato da incontri con altri visionari come Heiner Goebbels e Tony Buck. Tra le frequentazioni preziose va annoverata questa instaurata con Verga, partner che appare assai congeniale e affine per sensibilità, performer e compositore elettroacustico di stanza a Berlino ma anch’egli palermitano. Diversamente dalle precedenti uscite, in questa occasione il duo ha lavorato sulla lunga distanza e non su brani di media durata. Difatti, «ànemos» si compone di due estese escursioni nei territori della ricerca sonora e paiono una cristallina distillazione delle esperienze precedenti, non un sunto ma un’evoluzione ottenuta per raffinamenti progressivi, liberandosi dell’inessenziale in un perenne inseguimento di un suono senza tempo. Riverberi onirici, rifrazioni mnemoniche, un gioco di specchi e di segnali che si richiamano tra sussurri ed echi fanno sì che le due partiture appaiano come spirali di un unico soffio vitale, figlie di un medesimo rapporto estatico con la materia sonora, consanguinee e singolari nel loro avvolgersi in un certo senso l’una nell’altra senza perdere d’identità. A segnare una particolare differenza è il bordone elettronico di Ànemos B, basato sull’accordatura naturale, ovvero basandosi sulla successione degli armonici, quasi a sottolineare la ricerca della natura autentica del suono e dando luogo a una sorta di vibrazione originaria, remota, abissale che ci conduce all’inizio del tutto. In entrambi i brani Gebbia fraseggia, medita, inanella note, apre al silenzio, lo incrina, si inarca e si fa flessuoso. Procedendo per progressive stesure, i due costruiscono dei delicati arazzi notturni su sfondi ora ancestrali, ora cosmici. Ovunque risuonano reminiscenze di un tempo perduto o forse a venire, e si resta rapiti da tanta struggente bellezza.
Fucile

pubblicata sul numero di luglio 2023 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

objet-a.bandcamp.com

FORMAZIONE

Gianni Gebbia (sop.), Giovanni Verga (elettr.).

DATA REGISTRAZIONE

Berlino, febbraio-marzo 2023.

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