AUTORE
Miguel Zenon
TITOLO DEL DISCO
«Vanguardia Subterránea: Live at the Village Vanguard»
ETICHETTA
Miel Music
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Registrato dal vivo in uno dei sancta sanctorum del jazz, in occasione di due serate, arriva il primo album dal vivo del quartetto storico di Zenón, che con esso celebra pure i venti anni di attività. Nel disco, carico come al solito di una enorme carica di energia, il sassofonista torna a mostrare tutti le parti della propria visione artistica, che tiene insieme aspetti di rivendicazione identitaria (quindi della «sua» tradizione, nativa e personale) e quelli di una modernità mai abdicata, declinata secondo modalità brucianti. Un profondo processo di metabolizzazione di elementi culturali e musicali diversi consente al musicista di operare la fertile combinazione tra grande canone africano-americano e tradizioni regionali dell’America centro-meridionale, consapevolmente affermate come frutto della medesima radice e così vissute. Il sassofonista, in questo modo, fonde versificazioni, ritmi, metri e danze dell’area pan-americana – principalmente della nativa Porto Rico, ma non soltanto – con la sofisticazione armonica del jazz contemporaneo e un groove costante. Le zone di frontiera che Zenón dichiaratamente esplora sono proprio quelle della «vanguardia subterránea», evocate dal calembour che dà titolo al brano e al disco.
Ne abbiamo scritto molte volte, ma non possiamo evitare di ripeterci: nella musica di Zenón (e di questo gruppo formidabile) vive una raffinata elaborazione di temi culturali (e identitari) che è sì profondamente concettuale ma mai concettuosa: per questo sempre guizzante e viva, comunicativa e acrobatica, nulla negando, in pari tempo, della complessità di cui si è nutrita. Nella scaletta segnaliamo soprattutto Abre Cuto Güiri Mambo (in bozal, un primigenio pidgin afro-ispanico, la frase significa: «apri le orecchie e ascolta questo mambo») e Perdoname, come espressione di felice fusione tra improvvisazione jazzistica e ritmi Latin, e Vita (dedicato alla abuela di Zenón), a rimarcare le sue capacità melodiche e di esplorazione delle pieghe emotive di ogni brano; il brano eponimo esprime, invece, una efficace sintesi di tutti gli elementi. Il sassofonista, al diciottesimo album da leader, si conferma come uno dei più importanti musicisti e compositori del panorama jazzistico attuale. Disco da non perdere, ancora una volta.
Sandro Cerini
DISTRIBUTORE
miguelzenon.com
FORMAZIONE
Miguel Zenón (alto), Luis Perdomo (p.), Hans Glawischnig (cb.), Henry Cole (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
New York, 20 e 21-9-24.