Ciao Claudio, il tuo background culturale è sicuramente orientato verso la musica classica ma, da qualche tempo, mi sembra che frequenti anche gli ambiti jazzistici come, da ultimo, la tua collaborazione con Rosario Bonaccorso. Innanzitutto, cosa ti ha condotto verso il jazz?
Grazie a voi per l’ospitalità! In realtà, fin dai tempi del Conservatorio, ho sempre frequentato ambiti musicali diversi e non sono mai stato un esecutore puro. Amo pensare sempre alla musica in termini creativi, al di là delle etichette, e l’abito del puro interprete mi è sempre stato stretto.
Nel 2013 viene pubblicato il tuo disco «Claudio Farinone plays Ralph Towner». Cosa ti ha colpito del linguaggio musicale del chitarrista statunitense?
Towner è stato un faro per generazioni di chitarristi. Ha unito una tecnica strumentale che attinge alla musica classica che, attraverso l’impiego delle dita della mano destra e non di un plettro, consente una polifonia aperta ed estesa, con una ricerca timbrica raffinatissima, ad un approccio all’armonia e all’improvvisazione tipicamente jazzistico. Riconosci il suo stile dopo poche note: è unico. Ha in sé tutto ciò che mi piace di un musicista: rigore, libertà e grande personalità stilistica.

Tra i tuoi progetti troviamo anche il duo con Raffaele Casarano.
Raffaele è un atro straordinario musicista con cui ho il privilegio di suonare. La nostra collaborazione è nata dalla passione comune per la musica di Mercedes Sosa («TodoMercedes», Visage Music, 2020), cui abbiamo dedicato un disco e tanti concerti. Abbiamo lavorato in duo, senza la voce, cercando una sorta di evocazione, rileggendo in modo del tutto personale alcune delle canzoni che Mercedes Sosa ha portato al successo. Successivamente abbiamo creato un nuovo progetto di narrazione e musica assieme al giornalista e scrittore Massimo Cotto, che ci ha lasciato prematuramente un anno fa; una persona e un professionista fantastico. Ci manca molto.
Progetti futuri? Nuovi concerti, registrazioni, o magari un libro?
Per fortuna ho tanti concerti, il mio nuovo duo con lo straordinario Rosario Bonaccorso, la registrazione del mio album in solo e… un libro, dici? Perché no!
Alceste Ayroldi