«Incanti e disincanti». Intervista ad Armanda Desidery

Nuovo disco per la pianista e compositrice partenopea. Un disco impegnativo che ha coinvolto diciannove musicisti. Di seguito un estratto dell’intervista che sarà prossimamente pubblicata sulla rivista Musica Jazz.

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Buongiorno Armanda e benvenuta Musica Jazz. Come è mia consuetudine, se per te va bene, vorrei iniziare dal titolo del tuo disco «Incanti e disincanti». Immagino che abbia un certo significato per te, per la tua vita artistica e per la tua  musica. Vorresti spiegarci il significato?
Buongiorno Alceste, grazie per questa intervista: sono molto felice di poter parlare di questo mio nuovo disco con te. Come probabilmente avrai intuito, sono a mio modo una donna ed una musicista piuttosto «romantica» : la musica rappresenta per me un mezzo di espressione emozionale molto forte.
Questo disco racconta, attraverso le varie composizioni,  momenti e sensazioni che ho vissuto negli ultimi anni: gioia, serenità ma anche momenti di nostalgia, tristezza e grande… disincanto.

La tua musica è cambiata, ma ci sono sempre delle tinte latine. Cosa ti lega al latin jazz?
La mia passione per il latin jazz parte da lontano.  Ho iniziato ventenne a suonare con un’ orchestra cubana, quasi per caso. Da subito, ho avvertito una familiarità incredibile con il loro linguaggio musicale: come se avessi da sempre suonato su quelle ritmiche, in quel mood. È stato  molto divertente e stimolante suonare salsa, timba ma amo ancora di più l’ unione delle armonie più ricche e complesse , ” aristocratiche” del jazz, con le ritmiche ancestrali, calde, fisiche, tipiche della musica afro-cubana. Trovo irresistibile che su un accordo alterato, venga voglia di ballare: per me questa è pura magia, è il latin jazz!

Ci parleresti dei tuoi compagni di viaggio?
Con immenso piacere. Per questo disco, ho coinvolto diciannove musicisti, tutti bravissimi. Ognuno diverso, con un proprio stile personale. Ho scelto accuratamente ogni musicista , a seconda delle sonorità che avevo in mente e che volevo ottenere. Vorrei menzionare innanzitutto, con immensa gratitudine ed affetto, i musicisti con cui  ormai suono da diverso tempo: Emilio Silva Bedmar al sax tenore, Domenico De Marco batteria, Guido Russo al basso, Gerardo Palumbo alle percussioni.  Sarebbe opportuno menzionarli tutti perché è soprattutto grazie a loro se oggi posso sentirmi felice e soddisfatta di questo disco. Gianfranco Campagnoli, tromba; Pierpaolo Bisogno, vibrafono e percussioni; Raffaele Carotenuto, trombone; Michele Iaccarino, chitarra;  Agostino Mennella, batteria;  Davide Costagliola, basso elettrico;  Umberto Lepore, contrabasso;  Emiliano Barrella, batteria;  Roberto Natullo, cajon;  Raul Cardoso, baby basso; Giancarlo Ciminelli, tromba;  Roberto Schiano trombone; Fiorenzo Di Palma percussioni; Luigi Fichera, violino; Leonardo Massa, violoncello.

Cosa è scritto nell’agenda di Armanda Desidery?
Qualche concerto con il mio quartetto,  poi un concerto/presentazione del disco con ripresa video a Ottobre a Napoli, presso l’ Auditorium  Novecento, con tutti ( o quasi) i musicisti che hanno suonato in «Incanti e disincanti». Sarà un evento per me molto importante ed emozionante.
Sto anche pensando ad un nuovo progetto per la prima volta con una voce e non solo strumentale ma per ora non voglio anticipare niente: sono napoletana e si sa che noi siamo un pochino scaramantici (ride, N.d.R.). Comunque tra tante cose,  idee, progetti,  una parola su tutte prevale sempre e comunque nella mia agenda: Musica!
Alceste Ayroldi

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