Parliamo subito di «Ricami». Perché questo titolo e come si è sviluppato questo tuo progetto?
«Ricami» è un diario di bordo in cui molte composizioni sono state affidate a musicisti straordinari, per intuizione e un po’ di fortuna. Le composizioni che ho scelto per ciascuno di loro riflettevano e valorizzavano le anime musicali e umane di questi artisti. Prima di realizzare il progetto, conservavo dei provini che ho condiviso con Gegè Telesforo, il quale li ha apprezzati molto e ha deciso di guidare l’intera produzione portandola a un livello superiore.
Un disco in cui ci sono diverse collaborazioni, tra cui quella con Stefano Bollani. Ce ne vorresti parlare?
Ho incontrato Stefano quando mi invitò a partecipare alla sua trasmissione televisiva su RAI 3 Via dei Matti Numero Zero, grazie a un mio brano intitolato Stanca. Fin dal primo momento si è creata tra noi una grande sintonia e affinità musicale, che ha reso naturale e spontanea la collaborazione. Questo legame mi ha spinto a coinvolgerlo successivamente nel progetto, invitandolo a suonare nel brano Il suono di casa mia.
Tra le collaborazioni troviamo Rita Marcotulli, Gegè Telesforo, Tosca, Paolo Fresu, Israel Varela, Matteo Mancuso. Perché hai voluto tutti questi musicisti al tuo fianco? Pensi che il c.d. featuring dia maggiore consistenza al tuo lavoro?
Certo! Penso che ogni musicista che ha partecipato ha reso tutto quello che ho scritto inevitabilmente ancor più speciale.
Christian, dopo aver parlato del tuo ultimo lavoro discografico, parliamo di te. Anzi, parlaci di te: come ti presenteresti?
Mi presenterei come un ragazzo appassionato di musica e con una buona dose di curiosità.
Quali sono i tuoi riferimenti artistici?
Ce ne sono tantissimi. Tra i chitarristi B.B. King, Eric Clapton, Steve Ray, Robben Ford, Steve Lukather, Allan Holdsworth, Scott Henderson, Wayne Krantz, John Scofield e tanti altri…
Alceste Ayroldi