SIMON-PIERRE BESTION / LA TEMPÊTE «Bach Minimaliste»

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AUTORE SIMON-PIERRE BESTION / LA TEMPÊTE

TITOLO DEL DISCO

«Bach Minimaliste» ETICHETTA Alpha Classics
A Johann Sebastian Bach e al contrappunto il jazz deve tanto, com’è noto. Basti pensare, scorrendo in rapida successione i nomi dei protagonisti, all’ultraortodosso Jacques Loussier, che delle riletture del Kantor di Lipsia ha fatto una missione. O al più trasgressivo John Lewis, il quale – dentro e fuori il recinto del Modern Jazz Quartet – si è ispirato all’arte della fuga e l’ha fatta dialogare con il suo nitido stile, un distillato di camerismo blues. E così via, fino ad arrivare a Keith Jarrett e a Brad Mehldau. Meno esplorato è invece il rapporto tra il genio del barocco e la minimal music, cui è dedicato un disco davvero interessante dal titolo che non lascia certo spazio ai dubbi: «Bach Minimaliste». Protagonisti dell’operazione, La tempête – orchestra d’archi che riunisce un manipolo di strumentisti coraggiosi, guidati dal giovane e brillante Simon-Pierre Bestion – e il passionale clavicembalista Louis-Noël Bestion de Camboulas, fratello del direttore. Tutti alle prese con un repertorio che fa zapping tra le partiture del maestro settecentesco, le composizioni contemporanee del polacco Henryk Górecki, dello statunitense John Adams e di altri ancora. Architrave del progetto è il Concerto n. 1 in re minore per clavicembalo, BWV 1052: come ha spiegato Simon-Pierre Bestion, «qualcosa che mi sembra assolutamente moderno, un filo continuo dallo sviluppo infinito che conferisce alla pagina un aspetto quasi ipnotico… Un aggettivo, questo, che si lega anche alle musiche di oggi, sia a quelle «popolari», tra cui la techno, sia a quelle più «colte», dette ripetitive o minimaliste». Il risultato stupisce per la straordinaria coesione: l’ensemble suona come un unico e potente strumento e ricorda nell’approccio un altro gruppo transalpino dedito a Johann Sebastian Bach, cioè il Café Zimmermann. In più colpisce per l’approccio disinibito alla mate[1]ria, un intrepido viaggio sonoro che ci svela la sottile parentela tra la bachiana Passacaglia in do minore per organo, BWV 582 (qui riarrangiata per archi e clavicembalo dal direttore d’orchestra) e gli avvolgenti Shaker Loops di John Adams. Franchi recensione pubblicata sul numero di febbraio 2024 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Self Orchestra La tempête. FORMAZIONE
Simon-Pierre Bestion (dir.), Vadym Makarenko, David Wish (violini solisti), Louis-Noël Bestion de Camboulas (clav.) DATA REGISTRAZIONE Parigi, aprile 2022.
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