La formula del duo chitarra-contrabbasso non è molto frequentata nel nostro Paese ma riserva spesso musica di grande raffinatezza. Di certo lo è quella proposta dal duo Claudio Farinone-Rosario Bonaccorso, nato di recente tramite comuni amicizie dei due musicisti e che pare destinato a un futuro luminoso. I due colleghi hanno già sviluppato una grande intesa, e il loro intimo piacere nel suonare assieme è del tutto evidente. Il loro è un interplay basato su contrappunti ritmici e giocata sul sulle continue dilatazioni e restrizioni dei tempi.

Farinone e Bonaccorso hanno battezzato Silence il loro progetto, che vede in primo piano la ricerca reciproca all’interno di un repertorio ampio e impostato su composizioni proprie e classici mutuati da altri duo analoghi (Metheny-Haden oppure Gismonti-Haden), ma anche con rielaborazioni di materiale popolare firmato da Ennio Morricone (Nuovo Cinema Paradiso), Pino Daniele (Quando) e Fred Buscaglione (Guarda che luna) in una versione assai diversa a quella portata al successo dallo storico cantante. Un concerto di grande qualità artistica e capace di infiammare i villeggianti che avevano riempito la chiesa di Rima, alla fresca altitudine dei suoi 1.417 metri sul livello del mare.

Del resto è evidente di trovarsi di fronte a due virtuosi dei rispettivi strumenti. Bonaccorso ha spesso arricchito la tavolozza con vocalizzi, ed entrambi hanno cantato in un paio di brani. Inoltre Farinone ha alternato la chitarra classica a quella baritona, che suona una quinta sotto la classica acustica. Come sempre dovrebbe accadere, i musicisti hanno adattato la loro musica alla situazione e al pubblico presente in sala, introducendo ogni brano senza risparmiare buffi aneddoti. Se fare musica di alta qualità e intrattenimento di classe era l’obiettivo, occorre solo dire «bravi» a questi due musicisti.
Giancarlo Spezia