KoKoRoKo «Could We Be More»

- Advertisement -
AUTORE KoKoRoKo

TITOLO DEL DISCO

«Could We Be More» ETICHETTA Brownswood Recordings
Nel Regno Unito, da qualche tempo, il jazz è il motore pulsante di una rinnovata «conscioussness» da parte di musicisti il cui substrato etnico (molti sono di origine caraibica o africana) funge da supporto ad una musica che respira di fresco. Il fatto è che i risultati musicali sono, a nostro avviso, altalenanti: una cosa è la maestria strumentale di Soweto Kinch, un’altra il piglio autoreferenziale di Shabaka Hutchings, una cosa l’accattivante miscela sonora di Moses Boyd, un’altra la cosiddetta «sperimentazione» di Nubya Garcia. Una band che si sta facendo notare nell’ambito di questa «new wave» del jazz britannico risponde al nome di KOKOROKO, un gruppo di giovani musicisti che vengono fuori dal melting pot creativo della scena londinese che mescola, senza alcuna forzatura, il jazz con l’afrobeat. È una musica che pulsa sul ritmo di una batteria funky vaporizzata in una nuvola di percussioni a sostegno di una sezione fiati intonata che si alterna ad inserti chitarristici, vagamente miagolanti, quasi hawaiani, che ricordano il suono fluttuante e modulabile della ju-ju music. Il groove la fa da padrone in una sequenza di brani che scivola via senza minimamente stancare, con un livello di ascolto che si fa sempre più ipnotico. «Could We Be More», possiamo affermarlo senza ombre di smentita, è un cocktail irresistibile di suoni che riconciliano con la bellezza della musica nera, quella che unisce al suo stato di «atto di accusa» la potenza del ritmo e della danza. Era da tempo che non sentivamo un disco così bello, così potente, così accattivante, così avvolgente. Suoneranno dal vivo tra poco in Italia, e già non vediamo l’ora. Gaeta Pubblicata sul numero di luglio 2022 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Goodfellas FORMAZIONE
Sheila Maurice Grey (tr., flic.), Richie Seivwright (trne), Cassie Kinoshi (alto), Yohan Kebede, Miles Clinton James (tast.), Tobi Adenaike-Johnson (chit.), Duan Atherley, (b. el.), Ayo Salawu (batt.), Onome Edgeworth, Richard Olatunde Baker (perc.), Princess Muzondo, Mrisi Makondo-Wills, Ejiro Ighamre Aiken (voc.). DATA REGISTRAZIONE
Eastbourne, 2021.
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

David Krakauer Acoustic Klezmer Quartet al Firenze Jazz Festival

Musicista americano nel senso compiuto del termine, David Krakauer - insieme ai colleghi dell'Acoustic Klezmer Quartet - ha dimostrato ancora una volta che il klezmer non è un semplice oggetto di un revival di natura filologica, ma è materia viva sulla quale elaborare altre forme e improvvisare.

Una Striscia di terra feconda, dal 22 settembre al 3 novembre

Ventottesima edizione per il festival che vede la direzione artistica Paolo Damiani e Armand Meignan e si svolge a Roma e Civitavecchia.