AUTORE
Vijay Iyer e Wadada Leo Smith
TITOLO DEL DISCO
«Defiant Life»
ETICHETTA
ECM
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Molta acqua è passata sotto i ponti dall’esordio su disco, sempre per ECM, del duo di Iyer e Smith, «A Cosmic Rhythm With Each Stroke» (2016), e questa circostanza sembra emergere con chiarezza nel nuovo disco, registrato, come da usanza dell’etichetta, in due sole sedute presso l’Auditorio Stelio Molo di Lugano, ormai divenuto una sorta di luogo del cuore e un marchio di fabbrica, per la più recente visione stilistica, riguardo al suono, di Eicher. Se il primo album, pure dotato di una sua notevole solidità, frutto della lunga frequentazione tra i due, era soprattutto parso funzionale ad un consolidamento artistico di Iyer (oltre che all’esplicitazione della riverenza per il trombettista, considerato imprescindibile mentore), questo riesce meglio a mettere a fuoco i contenuti musicali. Ciò anche, probabilmente, per effetto di una più matura riflessione personale, maggiormente del pianista, sulla condizione umana. Iyer, inoltre, non si sforza (più) di «stare a pari» con Smith, forse perché non sente più di doverlo dimostrare, né di dimostrarsi pianista. Smith, così, proprio nella maggiore consapevolezza del proprio compagno, riesce ad imprimere una sua maggiore caratterizzazione al materiale sonoro, plasmato nella dimensione del tempo, secondo un procedimento di rarefazione, per lui abituale, che alterna vocalizzazioni struggenti, spazi, silenzi, squarci di luce abbacinante. Sicché, nell’opera, sembra pienamente compiersi un disegno artistico e culturale, proprio di Smith, mirato alla ricerca di una musica universale, creata nell’istante grazie all’astrazione intellettuale e «per intuizione». Disegno che Iyer fa convintamente proprio, anche in modo esplicito: ne vale comprova la sua affermazione secondo cui «Non abbiamo più tempo per il termine improvvisazione, non fa più alcun favore, né a noi, né alla nostra musica». Egli, dunque, nell’assecondare il Maestro, si prodiga ampiamente in un lavorio atmosferico, fatto di spessori, luminosità iridescenti, bagliori e rimbombi, grazie al ricorso all’elettricità e all’elettronica. Forse è proprio grazie a questo convinto lavoro di sintesi per riduzione che, nei due momenti più «canonici», il dialogo tra i due prorompe ai più alti livelli. Ciò avviene sia in Floating River Requiem (For Patrice Lumumba), pezzo nel quale il pianoforte emerge con grande forza e perizia, sia in Kite (For Refaat Alareer), canto a due di bellezza dolorosa e struggente, quasi insostenibile nella sua intensità. Il disco è comunque un’opera compiuta nell’interezza e convincente, che vi consigliamo fortemente; quanto ai suoi contenuti più esplicitamente «politici», valga l’esortazione di Smith a saperne cogliere (come «vite sfidanti»), il significato universale nella sincerità degli intenti. Altro non rimane, in questi tempi di diffusa desolazione.
Sandro Cerini
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Wadada Leo Smith (tr.), Vijay Iyer (p., p. el., elettr.).
DATA REGISTRAZIONE
Lugano, luglio 2024.