CLARA BARRY «Clara Barry Sings Bartók»

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AUTORE Clara Barry

TITOLO DEL DISCO

«Clara Barry Sings Bartók» ETICHETTA Claves
Chiamatela musica classica contemporanea. Oppure jazz da camera. O, se preferite, folclore «aumentato», secondo la brillante definizione del critico Antonin Scherrer nelle note di copertina. Fatto sta che «Clara Barry Sings Bartók» è un progetto di qualità, elegante, prezioso e per nulla scontato. Vocalist e violinista nata in Francia, ma con radici svedesi per parte di madre e americane da parte di padre, in questo nuo[1]vo lavoro la cantante si cimenta con otto composizioni del gran[1]de autore ed etnomusicologo magiaro (tra l’altro eseguite in ungherese: una sfida nella sfida, per lei), più un tema del collega e connazionale Zoltán Kodály e un paio di canzoni popolari del Paese materno. Ben sostenuta da una coppia di strumentisti originari di Budapest e dintorni, Barry si avventura senza timori reverenziali in un repertorio insolito, mettendo il suo timbro cristallino da mezzosoprano al servizio di brani eseguiti con piglio moderno, al confine tra folk e improvvisazione. L’iniziale Kis kece lányom, per esempio, non potrà non evocare agli appassionati di jazz la coltraniana My Favorite Things. Del resto sia lo stile della vocalist – che in molti passaggi sfoggia una padronanza eccellente dello scat – sia quello dei compagni di viaggio magiari (il pianista e il contrabbassista sono perfettamente a loro agio tanto con il repertorio del maestro quanto con la pratica del suono improvvisato) e del trombettista ospite Hector Léna-Schroll si muovono sicuri sulla medesima linea. E qua e là – come accade in Székely friss – fanno capolino le atmosfere tipiche della Mitteleuropa e le ombre cinesi di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Franchi recensione pubblicata sul numero di febbraio 2024 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

claves.ch FORMAZIONE
Clara Barry (voc.), Hector Léna Schroll (tr.), Emil Spányi (p.), Mátyás Szandai (cb.). DATA REGISTRAZIONE Parigi, giugno 2022.
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