BIANCHETTI/ PIETROPAOLI/ PATERNESI «Riot»

- Advertisement -
AUTORE Bianchetti/Pietropaoli/Paternesi

TITOLO DEL DISCO

«Riot» ETICHETTA Parco della Musica
È una scommessa rischiosa per un ensemble jazz cimentarsi col repertorio pop. Può accadere anche a musicisti di livello: a contatto con la forma canzone, il pericolo è di far perdere all’originale la freschezza e l’immediatezza che ne costituiscono la cifra discostandosi troppo dal tema e esagerando con l’improvvisazione. Oppure, al contrario, si affronta il pezzo in maniera calligrafica riproducendone la melodia senza nulla aggiungere, con il conseguente effetto karaoke. La premessa per dire che invece con questo «Riot» il power trio formato da Bianchetti, Pietropaoli e Paternesi supera in modo brillante la prova. La scaletta è pensata e organizzata con criterio e ha pure una valenza politica in senso lato. Lo si capisce fin dall’introduttiva e vagamente psichedelica Beware of Darkness di George Harrison (un’allusione ai tempi oscuri in cui stiamo vivendo e al pericolo di farsi travolgere da pensieri negativi) e dalla ripresa – per nulla banale – di Luka di Suzanne Vega, canzone sul delicato argomento della violenza domestica, riletta con creatività e arricchita da intermezzi ambient pur nell’aderenza alla linea melo[1]dica di partenza. Il racconto procede poi affrontando temi come il degrado urbano (Living for the City di Stevie Wonder), le morti sul lavoro (Construçao de Chico Buarque in medley con Deus lhe pague, sempre del maestro cario[1]ca, e con Won’t Get Fooled Again degli Who) e il folle sfruttamento del pianeta (Mother Earth del Neil Young più lirico e grunge, una sorta di inno elettrico che viene inserito opportunamente a chiusura dell’album). In ogni caso – e lo sottolineiamo ancora una volta – niente è scontato in queste nove cover, che riservano tante belle sorprese. Non a caso, «Riot» non indica soltanto la rivolta ma, ana[1]grammato, si trasforma nelle parole «rito» e «trio». Bianchetti, già chitarrista di Vinicio Capossela e di Gian Maria Testa, si conferma musicista eclettico e di rara sensibilità; Pietropaoli al contrabbasso e al basso elettrico è impeccabile e alla batteria Paternesi coniuga efficacia nel timing e fantasia. Franchi pubblicata sul numero di ottobre 2023 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Egea FORMAZIONE
Giancarlo Bianchetti (chit.), Enzo Pietropaoli (cb., b. el., arm.), Alessandro Paternesi (batt.). DATA REGISTRAZIONE Perugia, febbraio 2022
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

EFG London Jazz Festival 2025

Uno degli appuntamenti più importanti della stagione concertistica del Vecchio Continente è senza dubbio l’EFG London Jazz Festival, un’imponente manifestazione organizzata da anni dall’agenzia...

Charlie Parker 70: cinque maestri del jazz italiano omaggiano Bird

Il 14 dicembre alle ore 20:30 l’Auditorium della Conciliazione di Roma accoglierà Charlie Parker 70, un evento speciale dedicato a uno dei vertici assoluti...

«Make It Happen». Intervista a Cesare Pizzetti

Nuovo disco per il poliedrico contrabbassista milanese. Ne parliamo con lui.