AUTORE
Avishai Cohen
TITOLO DEL DISCO
«Ashes to Gold»
ETICHETTA
ECM
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Una conferma e un passo in avanti, verso l’ora del vero sentire. Al sesto lavoro per l’ECM, Avishai Cohen dà vita forse al suo progetto più ambizioso, più intenso e probabilmente più compiuto. Rispetto ad altri album pubblicati dall’etichetta di Manfred Eicher, tutti assai pregevoli, «Ashes to Gold» possiede al tempo stesso elementi di continuità e di discontinuità. Il legame con il passato è confermato sia dall’approccio al suono molto riconoscibile del trombettista originario di Tel Aviv (e attivo da tempo sulla piazza di New York) sia dal ricorso alla formula consolidata del quartetto acustico: un gruppo che possiamo ormai definire storico, con in prima linea il pianista Yonathan Avishai – suo partner elettivo e sua sponda –, il contrabbassista Barak Mori e il batterista Ziv Ravitz. Dall’altra parte, invece, il segnale di diversità rispetto alle prove precedenti è rappresentato dalla drammatica suite che dà il titolo al disco e che ne costituisce a tutti gli effetti l’hardware: cinque movimenti in cui, a differenza che nel passato, il leader ha dato precise indicazioni ai suoi compagni di viaggio. «In genere, la band non vedeva la musica fino allo studio. E il mio atteggiamento era: «Questo è ciò che ho scritto, datemi la vostra interpretazione improvvisata». Ma questa volta Yonathan e Barak hanno potuto dare un’occhiata alla musica e abbiamo avuto una settimana per lavorarci sopra, in modo molto più dettagliato del solito. Non sono mai stato così specifico su quanto volevo sentire. Ogni battuta, ogni enfasi ritmica, ogni crescendo è stato discusso e definito. E anche come le note dovevano essere suonate, posizionate e fraseggiate, cosa avrebbe fatto esattamente ognuno di noi in ogni sezione», racconta Cohen. «Ashes to Gold» fa riferimento alla antica arte giapponese del kintsugi, il lavoro di riparazione della ceramica in cui si prende un oggetto rotto e si cerca di rimetterne insieme i pezzi per creare qualcosa di dorato e bello dai frammenti rimasti. E il riferimento è alle folli vicende del 7 ottobre del 2023, quando i terroristi di Hamas hanno fatto irruzione nel sud di Israele uccidendo circa 1.200 persone e prendendone in ostaggio 250. All’epoca il trombettista voleva fare una vacanza nel suo Paese e approfittarne per scrivere le nuove composizioni. Un piano stravolto dalla tragedia. A quel punto, la tentazione era di annullare tour e registrazione, ma alla fine ha prevalso il desiderio di offrire una testimonianza. E la musica di «Ashes to Gold» – dove Cohen si ascolta eccezionalmente anche al flauto in quelli che sono i momenti più lirici e sereni del disco – è un alternarsi di dramma, disperazione, rabbia, grido e speranza. Alla suite fanno poi seguito la ripresa dell’Adagio assai dal Concerto per pianoforte in sol di Maurice Ravel e Seventh, un brano composto da Amalia Cohen, la figlia adolescente del trombettista: una melodia semplice e ammaliante che accende un segnale di speranza dopo tanta oscurità. E l’auspicio di cui la musica si fa portatrice è che il cessate il fuoco firmato dalle parti in causa sia duraturo e rappresenti il preludio verso il ritorno alla luce.
Ivo Franchi
DISTRIBUTORE
Ducale
FORMAZIONE
Avishai Cohen (tr., flic., fl.), Yonathan Avishai (p.), Barak Mori (cb.), Ziv Ravitz (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Pernes-Les-Fontaines, novembre 2023.