Brda Contemporary Music Festival, XV edizione

La manifestazione si terrà dall’11 al 13 settembre

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Quindici anni di vita si possono definire un traguardo lusinghiero per una rassegna dedicata all’improvvisazione. Il Brda Contemporary Music Festival celebrerà infatti la sua quindicesima edizione dall’11 al 13 settembre nel borgo di Medana, situato nella Goriška Brda, porzione slovena del Collio. Il festival era stato inaugurato nel 2011 in seguito al riconoscimento accordato dal Ministero della Cultura sloveno al percussionista Zlatko Kaučič, che ne è diventato instancabile motore e battagliero direttore artistico. La manifestazione si svolge a Medana dal 2023, mentre le prime dodici edizioni erano state organizzate nel vicino borgo di Šmartno.

Fin dal principio il festival ha avuto come obiettivo imprescindibile quello di documentare i vari aspetti di un’improvvisazione non idiomatica, cioè libera e scevra da parametri stilistici e riferimenti storici. Dunque, il termine contemporary va inteso in senso lato, indipendentemente dall’estrazione jazzistica o classico-contemporanea di molti dei suoi interpreti passati e presenti. Grazie a un’estesa rete di rapporti internazionali sviluppata in quasi cinquant’anni di carriera, Kaučič è riuscito a conferire un ampio respiro culturale alla sua creatura, senza per questo venir meno al suo intento di concedere il giusto spazio alla fertile scena slovena e ai suoi proficui rapporti con i musicisti friulani.

Come sempre articolato in tre giornate, il ricco programma prenderà il via l’11 settembre (19:00) presso la Casa Commemorativa di Gradnik e Zorzut con un evento che combinerà arti visive e musica: la mostra FILTERS sarà seguita dalla performance della giapponese Moe Yoshida alle percussioni e dello sloveno Enej Gala al clarinetto basso, entrambi attivi in campo artistico (Yoshida nella scultura e nel video, Gala nella pittura) ed entrambi residenti in Italia, rispettivamente a Bologna e Venezia.

In serata l’ex cinema-teatro di Medana, sede istituzionale del festival, ospiterà tre eventi. Alle 20:00 il Frika Trio composto dagli sloveni Anton Lorenzutti (chitarra), Jošt Drašler (basso elettrico) e Marek Fakuč (batteria). Seguirà alle 21:00 una formazione per tre quarti slovena, il Music Lab Kvartet del chitarrista Igor Bezget, affiancato dal trombettista Filip Dihpol, dal batterista Aleš Zorec e dalla contrabbassista e violoncellista ungherese Zsofia Klacmann. Concluderà la serata una formazione che ben rappresenta il fecondo rapporto tra Friuli Venezia-Giulia e Slovenia: il Soča Trio, che allinea il sassofonista e clarinettista Daniele D’Agaro, il contrabbassista Giovanni Maier e il batterista Gal Furlan.

Daniele D’Agaro – Foto Phocus Agency

Come sempre, il festival prevede anche un’attività didattica, con un workshop – aperto a musicisti di livelli ed estrazioni differenti – che quest’anno sarà condotto dalla vocalist tedesca Ute Wassermann nelle giornate di venerdì 12 e sabato 13 settembre, a partire dalle 14:00.

Il programma serale del 12 comprende ben quattro eventi. Alle 19:00 si assisterà alla performance solistica della sassofonista danese Lotte Anker, storica esponente della scena radicale scandinava e protagonista di innumerevoli progetti, tra i quali vale la pena di ricordare almeno tre memorabili trii: con gli americani Craig Taborn (piano) e Gerald Cleaver (batteria), documentato da «Floating Islands»; con la pianista svizzera Sylvie Courvoisier e la specialista giapponese di elettronica Ikue Mori; con la pianista americana Marilyn Crispell e la percussionista danese Marilyn Mazur.

Ute Wassermann – Foto di Cristina Marx

Alle 20:00 sarà il turno di Ute Wassermann e delle sue sperimentazioni vocali, che conduce decostruendo, snaturando e moltiplicando le risorse con l’ausilio di varia oggettistica.

Alle 21:00 sarà nuovamente di scena Lotte Anker in duo con il sassofonista e clarinettista americano Michael Moore, già protagonista dell’edizione 2018 anche in veste di responsabile di un workshop molto apprezzato. Com’è noto, dal 1982 Moore vive in Olanda, dove ha contribuito ad animare la vitale scena locale attraverso il circuito di musicisti facenti capo alla Instant Composers Pool, formando a sua volta una miriade di musicisti delle nuove generazioni.

Giovanni Maier – Foto Phocus Agency

Alle 22:00 sarà proposto un altro incontro tra Italia e Slovenia, grazie a un trio formato dal violinista Emanuele Parrini (collaboratore di vecchia data di Dimitri Grechi Espinoza, Silvia Bolognesi e Nexus), dal contrabbassista Giovanni Maier e dal batterista Urban Kušar.

Emanuele Parrini – Foto di Monia Pavoni

Il programma di sabato 13 si aprirà alle 17:00 con un doppio appuntamento dedicato, com’è ormai tradizione, al connubio tra poesia e musica. Da una parte, in sloveno con Petra Koršič, accompagnata dalla pianista Mojca Zupančič; dall’altra, in italiano con Patrizia Dughero, affiancata dal trombettista Sandro Carta.

Alle 20:00 si assisterà alla performance solistica della performer slovena Maja Osojnik (voce ed elettronica), da tempo residente a Vienna e molto attiva nella composizione per il teatro, la danza e il cinema.

John Butcher – Foto di Sean Kelly

Alle 21:00 si potrà apprezzare un trio composto dal sassofonista inglese John Butcher, dal pianista catalano Agustí Fernández e da Zlatko Kaučič alla batteria. Al pari di Kaučič, Butcher e Fernández sono protagonisti illustri della scena improvvisata europea. Il sassofonista vanta collaborazioni con i connazionali Steve Beresford, John Edwards e Andy Moor, con la pianista francese Sophie Agnel e la violoncellista coreana Okkyung Lee. Il pianista è membro della London Jazz Composers Orchestra e della Blue Shroud Band, formazioni dirette da Barry Guy, e ha collaborato tra gli altri con Mats Gustafsson, Evan Parker e Derek Bailey.

Michael Moore – Foto di Iztok Zupan

Come sempre improntata alla libertà espressiva, allo scambio e alla condivisione, la manifestazione si concluderà, come d’uopo, con il concerto finale dell’orchestra-laboratorio: alle 22:00 sotto la direzione di Ute Wassermann; alle 22:30 con il contributo di Michael Moore.

Enzo Boddi

 

 

 

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