NOAH HAIDU «Standards II»

AUTORE Noah Haidu

TITOLO DEL DISCO

«Standards II» ETICHETTA Sunnyside

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Il pianista di Charlottesville, Virginia – ormai fisso a New York – che l’anno scorso aveva pubblicato il primo volume di «Standards» (ne parlammo sul numero di luglio 2023 di Musica Jazz), ritorna con un secondo capitolo del suo progetto. Ma a differenza dell’altro disco, dove in qualche brano era ospite il sax contralto di Steve Wilson, qui il trio non si allarga mai a quartetto. E alla batteria, in sostituzione del pur bravissimo Lewis Nash, c’è il leggendario Billy Hart, che a 83 anni suonati è ancora in grado di stupirci. Ed è proprio lui che, avendo spesso collaborato anche con musicisti d’avanguardia (da Pharoah Sanders a Paul Bley, da David Murray ad Hamiet Bluiett, da James Newton a Kip Hanrahan, solo per citarne alcuni), sposta il baricentro della musica in una zona meno mainstream e più avventurosa e free. Basti ascoltare Over the Rainbow, che apre l’album: introdotto da un travolgente assolo di batteria, cui fanno seguito l’ingresso del pianoforte prima e poi quello del contrabbasso suonato con l’archetto, il celeberrimo tema prende forma per frammenti in un crescendo epico dove gran parte dello spazio è riservato all’improvvisazione. Un gioiello. Anche quando, come accade in Someone to Watch Over Me, la melodia risulta più riconoscibile di primo acchito, i tre amici si muovono con assoluta libertà. E nel loro solido quanto caloroso interplay si può leggere una riedizione 2.0 del trio di Bill Evans con Scott LaFaro e Paul Motian e di quello, altrettanto compianto, di Keith Jarrett, Gary Peacock e Jack DeJohnette. Un’osservazione finale: questo «Standards II» è stato registrato nel leggendario studio di Rudy Van Gelder il 7 ottobre del 2023, il giorno del tragico attacco di Hamas a Israele. E per un ebreo come Noah Haidu, figlio di due sopravvissuti all’Olocausto e con un nonno trucidato nei campi di sterminio, la musica (e in particolare il sopracitato tema di George e di Ira Gershwin) diventa un vettore di bellezza nella speranza che questa sporca guerra finisca presto. Il disco esce il 22 marzo: segnatevi la data e non perdetevelo. Franchi recensione pubblicata sul numero di gennaio 2024 della rivista Musica Jazz

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