MACIEJ OBARA «Frozen Silence»

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AUTORE Maciej Obara

TITOLO DEL DISCO

«Frozen Silence» ETICHETTA ECM
È un «silenzio congelato» ma eloquente, quello di Maciej Obara. Con «Frozen Silence» il sassofonista di Jelenia Góra firma il terzo capitolo Ecm alla testa del suo quartetto polacco-norvegese, con il quale lavora ormai da undici anni: una trilogia partita nel 2017 con «Unloved» e quindi proseguita con «Three Crowns», tra le migliori uscite discografiche del 2019. Qui gli otto brani in scaletta (tutti del leader a eccezione di Rainbow Leaves, co-firmata con il pianista Nikola Kołodziejczyk) mettono ancora una volta in luce la feconda vena autoriale di Obara. E anche la cifra della band, composta da quattro improvvisatori dalla personalità forte, tutti leader e portatori di propri progetti, i cui stili contrastanti si integrano come per incanto. Siamo di fronte a un jazz riflessivo e intimista, di chiara matrice europea. Musica non esente da rimandi classici (nel precedente «Three Crowns» figuravano due riprese di Henryk Górecki, maestro della musica polacca contemporanea) e ispirata in gran parte ai paesaggi tra Varsavia e dintorni, ma non solo perché Waves of Glyma è dedicato a una spiaggia di Creta. Riflessioni di un artista che, durante i mesi bui della pandemia, ha camminato molto in solitudine trasportando nei pezzi le sue impressioni e i suoi stati d’animo. Attenzione, però: pur essendo composizioni «descrittive», non hanno nulla di calligrafico. Ed è l’interplay del quartetto – in particolare quello tra Maciej e il connazionale Dominik Wania, pianista davvero notevole che ha in comune con lui pure la militanza a fianco del compianto Tomasz Stańko – il punto forte del lavoro. Lo si nota, per esempio, nel brano che dà il titolo al disco, dove la melodia zigzagante e sinuosa esposta dal sax viene ripresa e sviluppata in modo arioso dal pianoforte. E anche nel loro dialogo «liquido» in High Stone. In questo contesto la sezione ritmica, soprattutto il batterista Gard Nilssen, si muove con grande libertà senza esaurirsi nella mera funzione di accompagnamento. Nei brani più introversi, infine, da Black Cauldron a Flying Pixies, si materializza persino lo spirito inquieto di Bill Dixon, «il mio trombettista preferito, la cui musica sembra adattarsi al vuoto e al silenzio delle montagne del mio Paese», spiega Obara. Franchi recensione pubblicata sul numero di novembre 2023 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Ducale FORMAZIONE
Maciej Obara (alto), Dominik Wania (p.), Morten Vågan (cb.), Gard Nilssen (batt.) DATA REGISTRAZIONE Oslo, giugno 2022.
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