MASSIMO URBANI «30»

- Advertisement -
AUTORE Massimo Urbani

TITOLO DEL DISCO

«30» ETICHETTA Red Records
Per chi ha frequentato Massimo Urbani, la sua morte prematura suscita tuttora un sentimento di profonda tristezza. Ma in molti di noi che hanno avuto solamente l’occasione di vederlo sul palco (o nemmeno lì), sta formando[1]si qualcosa di simile a ciò che riguarda, per esempio, Clifford Brown oppure Scott La Faro: quella che ci resta è una musica talmente viva, una musica nelle cui arterie scorre del sangue così fresco che il dispiacere della per[1]dita sta pian piano evaporando lasciando in evidenza l’artista. A questo si pensa ascoltando «30», un inedito (ritrovato grazie al batterista Gianni Cazzola) che illumina il nuovo corso della Red Records e che esce a trent’anni dalla morte di Urbani. Il disco documenta un concerto che ha lo spirito della jam session: cinque brani di autori famosi (Coltrane, Gillespie, Mobley, Joe Henderson, DePaul) e una gran voglia, da parte di tutti e cinque musicisti, di darsi al pubblico con generosità. Sotto questo aspetto è esemplare il gillespiano Blue ‘N’ Boogie, che pure non è il pezzo migliore del concerto: qui erompe una energia assoluta, grazie anche alla sezione ritmica che è davvero una macchina da guerra. Più impressione desta Blue Train di Coltrane per il comportamento differente dei due sassofonisti: torrenziale Tonolo, più sorvegliato Urbani, eppure entrambi aderenti al modello coltraniano, come se ne vivessero due aspetti; il che è una sorpresa per l’altista che invece aveva scelto Charlie Parker come punto di riferimento. La grandezza di Urbani sta nel suo essere prodigo, appunto, di sorprese. Vi sono rari momenti nei quali gira un po’ a vuoto oppure torna sui suoi passi, ma ci vuol poco a capire che questi non si devono a routine bensì al tentativo continuo di arricchire il filo del discorso deviando per altre strade. Succedeva anche a Parker. Col tempo sta emergendo an[1]che il fatto che in quella che sembrava urgenza espressiva, foga, non mancava quasi mai un certo equilibrio. Da segnalare, infine, la copertina, che è bellissima. Piacentino pubblicata sul numero di luglio 2023 di Musica Jazz

DISTRIBUTORE

IRD FORMAZIONE
Massimo Urbani (alto), Pietro Tonolo (ten.), Riccardo Zegna (p.), Luciano Milanese (cb.), Gianni Cazzola (batt.). DATA REGISTRAZIONE
Bologna, «La Tavernetta», 15-12-1981.
- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

Intervista a John Patitucci

Il noto bassista e contrabbassista di Brooklyn si esibirà lunedì 14 luglio a La Spezia per la cinquantasettesima edizione del Festival Internazionale del Jazz di Spezia. Con lui Danilo Perez al pianoforte e Adam Cruz alla batteria.

Summertime in Jazz, dal 9 luglio al 24 agosto

Tredici concerti in provincia di Piacenza.

Caterina Caselli: i volti della vita

Un anno veramente pieno di soddisfazioni, il 2024, per Caterina Caselli: in primavera la nomina a Cavaliere del Lavoro, in autunno il Premio Tenco...