AUTORE
Out Of/Into
TITOLO DEL DISCO
«Motion II»
ETICHETTA
Blue Note
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Questo supergruppo è nato l’anno scorso in occasione dell’ottantacinquesimo anniversario della Blue Note. Il suo nome suggerisce una dialettica continua tra tradizione e innovazione, la mission del jazz moderno. Tra quello da cui si esce (Out Of) e quello verso cui ci si muove (Into). Essere «out of» significa provenire dalla storia (Monk, Shorter, Hancock, Blakey), mentre into indica il movimento in avanti, la volontà di proiettare l’eredità del passato nel presente, contaminandola con le sensibilità e le urgenze di oggi. Niente di nuovo sotto il sole, dirà qualcuno. E invece no, perché qui la metafora si nutre dell’energia e della creatività di alcuni dei nomi di punta dell’idioma afro-americano di oggi (basta leggere il palchetto). Il jazz vive, continuamente, nel passaggio tra due poli, l’uscita dall’ordine e l’entrata nel rischio, nell’improvvisazione, nell’interplay. E quindi Out Of/Into è il gesto del jazzista: uscire da una forma, da un tema, da una struttura armonica, per entrarne in un’altra. Ma sempre in movimento. Si tratta di musicisti afroamericani contemporanei che vogliono tirarsi fuori dai recinti delle etichette (jazz, post-bop, spiritual jazz, ecc.) ed entrare in un linguaggio più libero, fluido, collettivo. Nessun leader. Un movimento continuo: «Out of Ego, into Unity». Li avevamo già notati all’esordio, l’anno scorso, sul loro primo album. Questo è il secondo episodio, una felice testimonianza dell’ottimo stato di salute di cui gode il jazz statunitense in questi anni.
Nicola Gaeta
DISTRIBUTORE
Universal
FORMAZIONE
Immanuel Wilkins (alto), Gerald Clayton (p.), Joel Ross (vib., marimba), Matt Brewer (cb.), Kendrick Scott (batt.)
DATA REGISTRAZIONE
Los Angeles, 2025