Quelle librerie zeppe di note

Utilizzate in Italia fino ai primi anni Ottanta, le cosiddette biblioteche musicali si estinsero con l’avvento del digitale, dopo aver vissuto la loro età dell’oro negli anni Settanta

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C’era una volta – potremmo iniziare così – il pazzo, pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo delle sound libraries (o library), le librerie musicali in versione italiana, oppure le biblioteche musicali: quei cataloghi sonori che per decenni hanno fatto da possibile audio per notiziari, programmi culturali, intermezzi, dibattiti politici, documentari, sceneggiati, utilizzabili come sigle, stacchi, sottofondi o quant’altro che, quando presero anche cittadinanza italiana, furono ribattezzate «musiche per sonorizzazioni», che in effetti suona… meglio. Utilizzate fino ai primi anni Ottanta, in seguito si estinsero con l’avvento del digitale, dopo aver vissuto, in Italia, la loro età dell’oro negli anni Settanta. Un mondo che c’era una volta e baldanzosamente è ritornato, discograficamente parlando, riproposto sempre nello storico formato dell’ellepì e non sempre anche in cd. La vinilmania discende dalla retromania, questo è noto. Quindi, non poteva essere altrimenti in tempi di nostalgia di quel futuro, di cui anche la library music ha […]

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