A Bud Powell piaceva parecchio Helen Merrill. Anche Charlie Parker l’ammirava assai. Giovanissima, fu notata da Earl Hines, che la volle nel suo sestetto per affiancare la dimissionaria Etta Jones. Si era nel 1952 e il suo talento non sfuggì a Bennie Green, il trombonista della band. Quella voce doveva fiorire, e Green convinse il boss della EmArcy, Bob Shad, a darle una chance. Shad se ne persuase, e sotto Natale la portò in sala di registrazione assieme a Jimmy Jones, Milt Hinton, Oscar Pettiford, Herbie Mann e Clifford Brown, un altro talento in piena fioritura. Anno 1954, con Quincy Jones ad arrangiare il tutto. Ma nessuno ha amato Helen Merrill quanto il pubblico giapponese, invaghitosi proprio di quella versione di You’d Be So Nice To Come Home To registrata per la sotto-etichetta della Mercury e che la Seiko utilizzò anni dopo a fini promozionali, abbinandola su un singolo alla […]
Seduzioni senza tempo: Sposin’ di Helen Merrill
Tra i molti dischi dimenticati della grande cantante oggi novantaduenne, ci sono autentici capolavori che attendono una definitiva consacrazione: eccone uno
