Quando Carla Bley salì sul palco del Jazz Fest Berlin sapeva bene in che razza di situazione si sarebbe andata a cacciare. Ad attenderla c’erano schiamazzi e fischi a volontà, la cattiva e inveterata abitudine con la quale il pubblico berlinese si era conquistato una fama non certo invidiabile. Manco a dirlo, la tradizionale cerimonia della gazzarra si ripeté puntuale quel 14 novembre 1979, ma l’impavida californiana non si fece certo intimorire e rispose a muso duro. Battibeccò, zittì tutti e la sua band attaccò Boo to You Too, un brano da lei scritto proprio per stigmatizzare l’ostinata maleducazione di un certo pubblico. La vicenda venne anche documentata in un disco confezionato per il mezzo secolo d’esistenza del festival: «50 Jahre Jazz Fest Berlin», album fuori catalogo del quale si è già invocato ristampa nella rubrica Li salvi chi può (Musica Jazz, marzo 2019); quanto al brano che impugnò per […]

Carla Bley e il suo doppio
Gli incontri e gli incroci musicali di Carla Bley non sono mai stati casuali se non in apparenza, e sembrano una guida pratica alla teoria dei sei gradi di separazione. Ecco un viaggio tra le sue numerose esperienze «di frontiera» intraprese nel corso degli anni.