Come altre storie del jazz, anche questa parrebbe trovare il proprio incipit in una formula consueta e pigra: «In principio era Miles»; ma la questione è più complessa, legando Davis e Zawinul in un clinch tra vecchi pugili (i due erano fanatici appassionati e praticanti della nobile arte) ove si fa difficile distinguere le reciproche influenze. L’ammirazione di Miles per l’austriaco era genuina – non solo frutto dell’infatuazione per il suono del piano elettrico Wurlitzer – e fondata sulla capacità del pianista di stare all’essenziale, come esecutore, mantenendo raffinate capacità compositive. Davis le sfruttò largamente: nel 1968 incise tre composizioni di Zawinul (Ascent, Directions No. 1 e Directions No. 2); altre seguirono nel 1969 (In A Silent Way, Pharaoh’s Dance, Gemini, Double Image, Orange Lady, Recollections e Take It Or Leave It). Il pianista tuttavia non gradì il trattamento subìto dai propri materiali, in termini di disarticolazione armonica ma non […]
Musica Jazz è la prima rivista di Jazz in Italia.
È pubblicata ininterrottamente dal luglio 1945.
È la seconda rivista di Jazz più longeva al mondo e tra le più longeve d'Italia.
Nel dicembre del 2015 è stata insignita dal sindaco di Milano del prestigioso Ambrogino d'oro.
Ha periodicità mensile e dal Novembre 1981 viene pubblicata con un supporto discografico allegato.
© 22Publishing S.r.l. Socio Unico - Milano - P.IVA 04898200961