Le Origini del Bop

Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Bud Powell… Erano poco più che ragazzi coloro che durante la Seconda guerra mondiale, spesso nei club della Cinquantaduesima Strada di New York, diedero alla luce il jazz moderno. Lo fecero studiando a fondo i colleghi della generazione precedente e poi elaborando una musica avventurosa, complessa e tuttora viva

- Advertisement -

In cerca di un modo nuovo di scrivere le proprie irrequietezze, Jack Kerouac era stato illuminato dall’improvvisazione bop: ritmata, fluida e soprattutto spontanea. Ma suona molto strano il perché, proprio quando volle descrivere «dal di fuori» questa musica, l’autore di romanzi epocali come Sulla strada e I sotterranei abbia finito col produrre pagine deludenti. Ecco come apriva il suo breve saggio narrativo L’origine del Bop: «Il Bop è cominciato col jazz forse in un pomeriggio soleggiato da qualche parte su un marciapiede, forse nel 1939, 1940, durante una passeggiata di Dizzy Gillespie o Charley [sic!] Parker o Thelonious Monk, che, passando davanti a un negozio di abbigliamento maschile sulla 42a Strada o a South Main a Los Angeles, improvvisamente hanno sentito da un altoparlante un jazz folle, incredibilmente sbagliato, che poteva risuonare solo dentro la loro testa visionaria. Ed ecco nascere una nuova arte. Il Bop» (in L’ultima parola, edizioni […]

Questo è un contenuto premium! Abbonati!

Se sei già abbonato accedi con la tua user e password!

- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).