John Cale gioca su più tavoli, come ha sempre fatto, anche se tra due mesi gli anni saranno 83 e sessanta la distanza dalla prima impresa celebre, la fondazione dei Velvet Underground. Da un lato è un musicista in piena attività, come sei mesi orsono ha dimostrato la sua ultima opera, «POPtical Illusion»; ne abbiamo parlato con ammirazione proprio in questa rubrica, raccontando di un artista sempre teso a guardare il futuro e a non stancarsi mai di cercare, di provare, mettendo in gioco tutte le risorse possibili di esperienza e fantasia. D’altro canto, poi, il nostro venerabile è anche uno scrupoloso archivista, che periodicamente torna alle pagine del suo passato con curiosità e orgoglio. Il recupero più recente riguarda due opere giovanili, «Academy in Peril» e «Paris 1919», realizzate in quei primi anni Settanta che furono la sua stagione più turbolenta ma anche più creativa. Cale aveva lasciato i […]
John Cale: l’accademia dentro e fuori
Nuova vita discografica per due ottimi album degli anni Settanta
