Gary Burton: un Maestro per tutte le stagioni | Parte 2

Da qualche anno, uno dei maggiori vibrafonisti di ogni tempo ha volontariamente chiuso la sua carriera e si è messo in pensione. È il momento per esaminare in dettaglio la sua smisurata influenza su tanta della musica che ancora si suona oggi.

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(…) Per tutto il 1968 Burton suona molto dal vivo, per qualche tempo con affianco Chick Corea, e solo agli inizi del 1969 realizza il suo successivo disco in studio, «Country Roads And Other Places», con il più melodico Jerry Hahn al posto di Coryell e di nuovo, per l’ultima volta, Haynes al posto di Moses. Disco come sempre prodigo di bei pezzi originali (di Gibbs, Swallow e lui stesso, tra cui A Singing Song, fino allora eseguito soltanto con Shearing e con Getz) e di altre delizie, come una versione del preludio di Le tombeau de Couperin di Ravel e una di My Foolish Heart per solo vibrafono, ma privo di «azzardi»: niente pezzi di libera improvvisazione. Senz’altro volutamente. Burton potrebbe averlo realizzato così con l’intento preciso di farne la tappa conclusiva di una fase della sua carriera, attribuendo in tal caso un valore simbolico alla scadenza del suo […]

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