John Cale: l’accademia dentro e fuori

Nuova vita discografica per due ottimi album degli anni Settanta

- Advertisement -

John Cale gioca su più tavoli, come ha sempre fatto, anche se tra due mesi gli anni saranno 83 e sessanta la distanza dalla prima impresa celebre, la fondazione dei Velvet Underground. Da un lato è un musicista in piena attività, come sei mesi orsono ha dimostrato la sua ultima opera, «POPtical Illusion»; ne abbiamo parlato con ammirazione proprio in questa rubrica, raccontando di un artista sempre teso a guardare il futuro e a non stancarsi mai di cercare, di provare, mettendo in gioco tutte le risorse possibili di esperienza e fantasia. D’altro canto, poi, il nostro venerabile è anche uno scrupoloso archivista, che periodicamente torna alle pagine del suo passato con curiosità e orgoglio.  Il recupero più recente riguarda due opere giovanili, «Academy in Peril» e «Paris 1919», realizzate in quei primi anni Settanta che furono la sua stagione più turbolenta ma anche più creativa. Cale aveva lasciato i […]

Questo è un contenuto premium! Abbonati!

Se sei già abbonato accedi con la tua user e password!

- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).

Articoli correlati

Musica Jazz di giugno 2024 è in edicola

Musica Jazz di giugno 2024 è in edicola: copertina su Fred Hersch e poi, Benny Goodman, Steve Lacy, Evan Parker, Giorgio Azzolini, Julian Bream, Bud Powell... e molti altri ancora!

Velvet Underground: finale di partita

Un ricco cofanetto di brani in studio e dal vivo celebra l’ultimo anno di Lou Reed con i Velvet Underground. Dubbi, stanchezza e lampi...