«Loneliness Road»: ecco un disco semplice e accurato, anche per il gusto di lavorare sul suono con strumenti analogici, secondo abitudini più salubri che nostalgiche. Cinque anni or sono apparve nei negozi un singolare album di trio pianistico, «The New Standard», firmato dal tastierista Jamie Saft con Bobby Previte alla batteria e Steve Swallow al basso. La singolarità del progetto non riguardava tanto la musica, un soul jazz con accenti convenzionali che pure non si appoggiava a nostalgiche traduzioni (da lì il titolo, suppongo). Era l’allineamento dei musicisti a fare colpo, la strana costellazione di un discepolo zorniano con un altro newyorker radicale e un venerabile maestro che, nonostante i molti -anta, ha saputo tener desto il fanciullino che ha in sé e naviga ancora il jazz con curiosità e coraggio. Un buon disco archiviato in fretta, come capita sempre più spesso in questa smaniosa epoca; non particolarmente venduto, non […]
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