George Russell: i cento anni di un innovatore

Nel 1923, a Cincinnati, nasceva uno dei grandi maestri del jazz, tra tutti quello che ha raccolto meno in proporzione ai suoi meriti. Ne ripercorriamo la fondamentale attività teorica e, con le sue stesse parole, anche una vita non certo facile ma assai produttiva

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Caso del tutto unico nella storia del jazz, George Russell deve la sua notorietà prima di tutto alla paternità di un’opera teorica: The Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization (da qui in avanti LCCOTO), pubblicata per la prima volta nel 1953. È chiaro da tempo (ma in verità soprattutto dagli anni Ottanta, anche se le sue opere maggiori risalgono già al biennio 1960-1961 e il suo primo workshop pienamente rappresentativo a cinque anni ancora prima) come la figura di Russell debba trovar posto fra i grandi compositori-bandleaders, capaci di lasciare un solco profondo nelle vicende del jazz. Ma ciò non toglie che l’unicità delle idee di Russell stia primariamente nell’elaborazione di quello che può esser di fatto ritenuto l’unico apporto teorico assolutamente originale fornito dal jazz alla musica del XX secolo.  Alla base del Concetto della Lidia Cromatica sta un radicale cambiamento di prospettiva: il fatto che si potesse ripensare […]

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