
MIKE WESTBROOK & UNCOMMON ORCHESTRA – ROSSINI RE-LOADED – apertura del Rossini Open International Music Festival – Teatro Rossini – Lugo 6 Ottobre 2022
Chris Biscoe, Peter Whyman, Sarah Dean, Alan Wakeman, Ian Wellens (sassofoni), Robin Pengilly, Andy Hague, Graham Russell, Sam Massey (trombe), Joe Carnell, Stewart Stunell, Sam Chamberlain-Keen, Ashley Nayler (tromboni),Peter Rosser (fisarmonica), Frank Schaefer, (violoncello), Marcus Vergette (basso), Coach York (batteria), Kate Westbrook (voce), Mike Westbrook (pianoforte), Benjamin Cottrell (conduzione).

Per Mike Westbrook questo è stato un concerto dal fortissimo sapore evocativo: suonare i suoi celebri arrangiamenti delle musiche del Maestro Pesarese in una città dove egli visse due anni (dal 1802 al 1804) e nel Teatro a Lui dedicato e sul cui palcoscenico si esibì nel 1806.

Il maestro inglese ha preparato con molta cura questo concerto con una prova generale aperta al pubblico in patria per la sua orchestra di 19 elementi cui si è aggiunto alla direzione Ben Cottrell.
Questo evento apriva coraggiosamente la rassegna “Rossini Open”. Certo poteva destare preoccupazione l’esibirsi di fronte ad un pubblico principalmente avvezzo alla musica classica, ma il lunghissimo applauso finale ha sancito il gradimento e la comprensione di questa interpretazione.

Nell’accurato programma di sala è lo stesso Westbrook a condurre per mano lo spettatore commentando ogni brano e spiegando come i vari arrangiamenti cerchino di riportare all’azione scenica corrispondente nell’opera originale.
Raramente un autore classico si è prestato in maniera così efficace alla rilettura di un visionario del jazz come Rossini con Westbrook. La complessità e freschezza delle opere originali ha aperto al Maestro inglese spiragli inattesi: evocando colori esotici, descrivendo atmosfere sospese, invitando i pieni orchestrali al furore degli irresistibili crescendo. Nel suono volutamente sporco inventato da Westbrook nei suoi geniali arrangiamenti si ritrovano frammenti di libertà espressiva degli anni sessanta, come il groove giovanile e sfrenato delle Street Band. Westbrook riesce nella impresa di arricchire la superba opera originale fermenti di futuro maturati nei quasi due secoli che separano i due musicisti. Dolcezza, malinconia e ardore arrivano dipinti di vernice fresca. In ogni brano i cambi di ritmo ed atmosfera si susseguono in maniera travolgente ricreando quello stupore che dovevano aver provocato le opere originarie al tempo delle loro prime rappresentazioni, prima di divenire un patrimonio collettivo dell’Umanità.

Va detto che Westbrook in questo ROSSINI RE-LOADED non si è limitato a riproporre il programma conosciuto attraverso i dischi della Hat Art registrati nel 1986. A tal proposito va ricordato che con lo stesso titolo uscirono un doppio LP con l’opera registrata dal vivo e un CD con la medesima ripresa in studio.
Il concerto si è snodato su due atti. Nel primo la scaletta ha emulato quella dei due dischi originari, mentre il secondo tempo si è aperto con una inedita “Funkin’Cinderella” dalla Ouverture di Cenerentola. Altrettanto inedita la versione di “C’era una volta” sempre dalla stessa opera, magicamente introdotta da un assolo di fisarmonica che fa largo per un malinconico e trasognato canto di Kate Westbrook, moglie ed insostituibile compagna di avventure musicali del pianista di Wycombe.

I concerti di Westbrook sono eventi rari e preziosi, sia per l’età avanzata del musicista, sia per la cura necessaria per l’organizzazione di programmi musicali così complessi e difficili da eseguire da parte dei suoi musicisti, che spesso (come accadeva anche per Gil Evans) sono dei fedelissimi pronti ad annullare altri impegni per suonare in queste occasioni. Probabilmente nessuno di loro vorrebbe mai privarsi del piacere di cimentarsi con una delle musiche più eccitanti dell’ultimo secolo.

Giancarlo Spezia
Foto di Francesco Spezia