Torino Night Ensemble featuring Don Moye – Torino Jazz Festival – 27 aprile 2019

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Tra i vari appuntamenti di una manifestazione frizzante e fittamente intrecciata con il tessuto sociale della città come il Torino Jazz Festival, disseminata tra prestigiosi teatri, club e luoghi di ritrovo capita di assistere in un bello spazio allestito in una birreria ad un concerto complesso e sfolgorante come quello del trombettista Johnny Lapio alla testa del Torino Night Ensemble con ospite il leggendario percussionista dell’Art Ensemble Of Chicago Famodou Don Moye.

il leggendario Don Moye

Lapio è un musicista poliedrico che esula dagli schemi e può vantare collaborazioni molto illustri nella musica colta contemporanea come nel Jazz. Già da molti anni egli è stato coinvolto stabilmente da Sylvano Bussotti come esecutore delle proprie opere e Lapio fa convivere nella propria musica originale queste esperienze assieme a quelle avute a fianco di artisti internazionali come Anthony Braxton e Rob Mazurek. Questo ricco background ne fa un artista molto apprezzato all’estero dove è spesso richiesto per suonare proprie opere con musicisti locali.

Johnny Lapio, Emanuele Francesconi e Francesco Partipilo

Così questo spettacolo, estremamente articolato e vario nelle atmosfere, è stato concepito espressamente per questa occasione con composizioni originali di Lapio ispirate alla antroposofia di Rudolf Steiner. Lo studio dello scienziato e filosofo austriaco sugli stati d’animo ha quindi guidato una prima parte ispirata allo stato collerico e sanguinico che è stata letteralmente infuocata con il graffiante sax di Francesco Partipilo, cui è seguita una seconda parte più ispirata al temperamento mailnconico, con anche momenti di solo piano classicheggianti. Una musica in buona parte scritta, in parte basata su conduction ed in parte improvvista, ma nella quale è sempre stato presente un controllo totale della situazione.

Luca Biggio al sax tenore

In tutto questo Don Moye si è inserito con la potenza, la classe e l’autorevolezza che gli derivano da una carriera superba all’interno della musica improvvisata. Il percussionista ha aperto solo sul palcoscenico percuotendo i bongos e vocalizzando in uno di quei richiami all’Africa che sono nella cifra stilistica dell’Art Ensemble e della AACM in generale. Alla fine di questa suggestiva ed emozionante apertura egli ha accolto sul palco gli altri musicisti che giungevano suonando dalle spalle del pubblico. Da quel momento Moye ha accompagnato il gruppo con un sostegno poderoso, intelligente, attento alle sfumature e ricco di quella fantasia che continuano a farne una delle voci più interessanti del jazz contemporaneo.

Un ottimo concerto che assieme alla straordinaria prestazione di Han Bennink  ha aperto una nove giorni di eventi di qualità in buona parte gratuiti o a prezzi estremamente popolari.

Giancarlo Spezia

Torino Night Ensemble