Paolo Fresu va a caccia di stelle. Un po’ per battezzare, secondo tradizione, il suo festival in quel di Berchidda, in Sardegna, zona del Logudoro, a due passi dalla Gallura e dal mare, ai piedi del massiccio del Limbara, e un po’ per onorare a modo suo il settimo centenario del Vate dei Vati, ossia Dante Alighieri. Ecco così le “Stelle” per Time in jazz che però in sardo fanno “Isteddhos” ed è una parola di genere maschile, a differenza del femminile usato nella lingua italiana. Giusto per rigirare la ferita e ricordare che in tante cose i sardi differenti o diversi dal resto del Continente un po’ lo sono. E anche Fresu, che si presenta sempre con un sorriso charmant, quasi uno spot della celebre ospitalità locale sembra volerlo ricordare. Comunque sempre fino a un certo punto. D’altra parte l’omaggio al padre della lingua italiana sta proprio nelle note introduttive (per la cronaca scritte anche in lingua sarda) e citano niente poco di meno che il grande Attilio Momigliano. Il critico letterario vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, per Fresu “identifica nelle stelle la vera meta di Dante Alighieri. Non a caso queste ricorrono alla fine di ognuna delle cantiche della Divina Commedia. Sono un’ode all’amore, nobile sentimento che anima il mondo e la vita e che il poeta fiorentino descrive attraverso la raffinata metafora degli astri”. E sempre agli astri si torna. Vuoi che siano stelle o isteddhos Fresu ne vuole fare a modo suo le /i protagoniste/i dell’edizione numero trentaquattro, che anche questo anno dal 7 al 16 di agosto, oltre al paese natale di Berchidda, conterà su una quindicina di comuni e località di interesse turistico, ma anche chiesette di campagna, piazzette, boschi di lecci e pinete vicino al mare. Questi sono: Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania.
Dicevamo le “stelle”, Queste tornano da protagoniste per lo speciale che l’enfant du pays si è voluto offrire per il suo compleanno: sessanta anni. E, siccome la pandemia in primis, rende difficile, se non impossibile la ripetizione di quell’happening messo in pista dieci anni fa per i “Cinquanta suonati” di Fresu, megaspettacolo itinerante per tutta la Sardegna (un concerto per ogni candelina, con un numero impressionante di musicisti partecipanti e che cambiavano ogni giorno) ecco l’ispirazione, sempre dalle stelle dorate che “nella loro “dinamica immutabilità”, nel loro ricordarci che l’“eternità appartiene agli astri ma non all’uomo”, hanno da sempre stimolato l’anima e la fantasia di filosofi, scrittori, poeti, musicisti”. Ed ecco quindi la scelta di pescare a piene mani dentro il grande repertorio lasciato dal Duca Bianco buonanima. Che tra le stelle aveva navigato un po’ : dal primo successo “Space Oddity” a “Starman”, “Life on Mars?” fino all’ultimo bellissimo album con il quale si era congedato nel gennaio 2016; “Blackstar”, cioè “Stella nera”…
Il concertone si intitola come un altro pezzo leggendario di David Bowie, “Heroes” e con Fresu sul palco, tromba e flicorno (11 agosto) ci saranno musicisti di bella classe. Dal chitarrista Francesco Diodati al bassista Francesco Ponticelli, Christian Mayer alla batteria, la cantante Petra Magoni e il trombettista pugliese Gianluca Petrella. Petrella sarà di scena anche con il suo Cosmic Renassaince (13 a Berchidda) e il tastierista Pasquale Mirra (12 a Buddusò). Doppio live per la Magoni che assieme al contrabbassista Ferruccio Spinetti il 9 agosto all’Agnata vicino Tempio sarà protagonista del concerto dedicato al cantautore genovese Fabrizio De Andrè. Altro classico quello del concerto sulla nave in trasferta dal Continente che vedrà in azione da Livorno a Golfo Aranci (su nave Corsica-Sardinia Ferries) il duo composto da Sara Magon e Clara Zucchetti con tanto di ukulele e percussioni. (data ancora da stabilire). All’appello non manca la canzone d’autore: di scena Fabio Concato (a Berchidda il 14), Mario Venuti il 9 agosto a Porto Rotondo e i 10 a Telti l’ex dei Quintorigo John de Leo. Immersione nelle note di musica sarda con gli organettisti Pierpaolo Vacca e Giacomo Vardeu (il giorno di Ferragosto a Berchidda). Dall’Irlanda scampoli di musica celtica con la violoncellista Naomi Berrill (12 a Bortigiadas).
E per il jazz ecco uno che star splendente lo è davvero, il trombettista israeliano Avishai Cohen live il 12 a Berchidda alla testa del suo gruppo, Big Vicious. Più che nutrita la rappresentanza italiana. Si va dal trio Floors con il trombonista Filippo Vignato, il chitarrista Diodati e il contrabbassista Francesco Ponticelli (11 a Budoni); il clarinettista Matteo Pastorino e il suo quartetto (11 a Loiri Porto San Paolo); il trio Mat di Marcello Allulli (sax) , ancora Diodati e Ermanno Baron, batteria (13 a Ittiri); solo del pianista Fabio Giachino (10 a Luogosanto), Trio Bobo, alias la sezione ritmica delle Storie Tese: Faso al basso, Christian Meyer, batteria e il chitarrista Alessio Menconi (10 ad Arzachena), Paolo Sabatino al piano con Marco Siniscalco e Glauco Di Sabatino, batteria (la formazione che accompagnerà Concato dal vivo) saranno il 14 a Mores. Il pianista Ramberto Cianmarughi in solo il 14 a Bulzi e in compagnia di Fresu e Gavino Ledda il 13 ad Oschiri (per “Sa Divina Cummedia”) la prima traduzione in lingua sarda della “Commedia” di Dante fatta da Pietro Casu, prete e letterato. A Fresu spetterà chiudere allo stagno di San Teodoro in tandem con il contrabbassista svedese Lars Danielsson in “Summerwind” il 16 agosto
Nello spazio del dopo concerto serale si esibiranno il trio del batterista Giovanni Gaias, il sassofonista Vincenzo Saetta, i sardi Menhir e dj Kork, il bassista Gavino Riva, la cantante Manuela, il duo blues Don Leone e il chitarrista tuareg Bombino per la festa di Ferragosto. Non mancano gli showcase. Al “Festivalbar” attesi Angela Colombino, Bella Socio, Davide Casu, the Giannies, Blues against Youth, Lovesick Duo e altri. Infine Time in Jazz pensa pure ai bimbi con Time to Children. Progetto e direzione artistica della violinista Sonia Peana, che dal 9 al 16 coordinerà gli incontri e i laboratori di musicisti ed educatori: con Zucchetti e Magon, il cantante John De Leo, la musicoterapeuta Francesca Romana Motzo, Mirco Rubegni, i percussionisti Pasquale Mirra, Danilo Mineo e Stefano Baroni, Ambrogio Sparagna, l’etnomusicologo Fabio Calzia, l’illustratore Alessandro Sanna, l’attore Giancarlo Biffi e la cantante Catia Gori. Per la parte letteraria Time to Read ci saranno Giacomo Serreli con il suo volume “Boghes e sonos”, Bruno Tommaso, Luigi Onori con “La storia del jazz”, Eugenio Coccia, Bruno Tognolini, Alessandro Sanna e le fotografie di Alessandra Freguja.
Film e documentari nella parte dedicata al cinema curata da Gianfranco Cabiddu. Oltre ai film su David Bowie, anche il filmato “P60Io Fresu” il film sul concerto bolognese per i sessanta anni di Fresu e la proiezione di “Lectura Dantis” con le letture dantesche di Carmelo Bene. Per le mostre alla Casara, “Jazz frames” di Severino Salvemini, le foto di Alessandra Freguja e Gabriele Lugli dedicate alla scorsa edizione che, come si ricorderà, fu annunciata nel bel mezzo della pandemia e fu allestita con tutte le misure anti Covid 19 con l’ostinata volontà di mantenere finchè era possibile uno stato di normalità. Stessa volontà e voglia di questo anno. Attendendo tempi migliori. Sperando insomma nella buona stella.