
Musica ma anche letteratura, cinema, ambiente, società: queste le coordinate lungo le quali si snoderà la trentaduesima edizione del festival internazionale Time In Jazz, appuntamento tra i più attesi dell’estate, in programma dal 7 al 16 agosto tra Berchidda (Ss), paese natale del suo ideatore e direttore artistico, il trombettista Paolo Fresu, e varie altre località del nord Sardegna.
Apre il festival la Funky Jazz Orkestra, street band diretta dal trombettista Antonio Meloni nell’immancabile “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna: un evento reso possibile per il quattordicesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle. Partenza dal porto di Livorno alla volta di Golfo Aranci mercoledì 7 agosto alle 8. Nella giornata inaugurale inoltre, per il ventennale della scomparsa di Fabrizio De André, il festival ritorna a far tappa a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese. Protagonista dell’omaggio a “Faber”, Danilo Rea (con inizio del concerto alle 18.30).
Dopo le prime giornate itineranti tra diverse località del circuito Time in Jazz (tra i protagonisti dei concerti il sassofonista Claudio Fasoli in trio e in quartetto, i pianisti Simone Graziano, Ramberto Ciammarughi e Dino Rubino, il quartetto del contrabbassista Francesco Ponticelli, il duo Modus Operandi del trombettista Giovanni Falzone con il batterista Alessandro Rossi e quelli voce/pianoforte di Monica Demuru con Natalio Mangalavite e della cantante algherese Franca Masu con la pianista siciliana Sade Mangiaracina) i riflettori si accendono per la prima volta sul palco centrale del festival, quello allestito nella Piazza del Popolo a Berchidda, la sera di domenica 11 agosto (inizio alle 21.30) con “Tempo di Chet. La versione di Chet Baker“, la produzione del Teatro Stabile di Bolzano nata dalla fusione e dalla sovrapposizione tra la scrittura drammaturgica di Leo Muscato e Laura Perini e la partitura musicale curata e interpretata dal vivo da Paolo Fresu alla tromba e al flicorno con Dino Rubino al piano, Marco Bardoscia al contrabbasso e le voci evocative di un cast composto da Alessandro Averone, Rufin Doh, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza e Laura Pozone. Parole, immagini e musica per rievoca uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento, Chet Baker, jazzista tanto maledetto quanto leggendario.

La sera seguente (lunedì 12) Piazza del Popolo accoglie i primi ospiti internazionali di questa edizione del festival, il pianista Omar Sosa e la violinista Yilian Cañizares con il loro progetto “Aguas” (pubblicato su disco lo scorso ottobre): una miscela coinvolgente e creativa di jazz, musica classica e delle radici afrocubane dei due artisti, affiancati dal percussionista venezuelano Gustavo Ovalles come special guest.
Altri suoni e atmosfere, martedì 13, con l’atteso ritorno, dopo diciotto anni, di Nils Petter Molvaer: il trombettista norvegese approda a Berchidda con l’inconfondibile suono del suo strumento alla testa di un gruppo con Johan Lindstrøm alla chitarra, Jo Berger Myhre al basso e Erland Dahlen alla batteria.
Riflettori nuovamente puntati su Paolo Fresu, la sera del 14 agosto, stavolta impegnato in una produzione originale del festival, in trio con il bandoneonista Daniele di Bonaventura (col quale condivide da anni un riuscito sodalizio artistico) e il violoncellista brasiliano Jaques Morelenbaum (una collaborazione nata sulla scia dell’album “Alma” di Paolo Fresu e Omar Sosa, uscito nel 2012 per la Tuk Music).
La serata del 15 in Piazza del Popolo è come sempre divisa in due set: il primo vede quest’anno sul palco Ornella Vanoni; poi, nella seconda parte (con ingresso gratuito), tolte transenne e poltroncine, spazio alla consueta festa di Ferragosto: a menare le danze, quest’anno, sarà l’Orchestra Casadei, guidata dal 2000 da Mirko Casadei.

Il pubblico ritroverà tre fra i protagonisti dei concerti serali anche sui palchi delle altre location del circuito Time in Jazz, in cui il festival va in scena nel corso delle giornate: ecco dunque le esibizioni in solo di Omar Sosa, di Jaques Morelenbaum e di Nils Petter Molvaer, all’interno di un palinsesto che vedrà nuovamente in azione il trombettista Giovanni Falzone, stavolta in quintetto (con Filippo Vignato al trombone, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Giulio Corini al contrabbasso e Alessandro Rossi alla batteria), e poi il contrabbassista Sebastiano Dessanay in una delle tappe del suo progetto artistico “377“.
Il batterista campano Gegè Munari, alla testa del suo quintetto (con il trombettista Francesco Lento, il sassofonista Marco Ferri, Domenico Sanna al piano e Vincenzo Florio al basso), porterà la sua musica nella giornata di Ferragosto che, come da tradizione, per Time in Jazz si snoda fin dal mattino tra le Chiesette di San Michele e Santa Caterina, nella campagna poco fuori da Berchidda. Una lunga giornata che proporrà il consueto spazio per i suoni della tradizione: di scena quest’anno il duo Fantafolk di Andrea Pisu e Vanni Masala.
Infine, la sera del 16 agosto, le ultime note del festival, come è consuetudine da qualche edizione a questa parte, spetteranno al suo inventore, Paolo Fresu, in duo con Daniele di Bonaventura.
