The Necks – Padova – 28 novembre 2017

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The Necks - Padova - 28.11.17 - Tommaso.Rosa
The Necks - Padova - 28.11.17 - foto Tommaso Rosa

The Necks – Sala dei Giganti al Liviano, Padova – Centrodarte17 – 28 novembre 2017

A volte, per svelare quello che appare come un mistero, è necessario entrare nel cuore stesso di ciò che sembra inspiegabile, far luce con l’azione e poi cercare la risposta.

Ascolto i The Necks da anni ma personalmente trovavo – e uso di proposito l’imperfetto – una esagerazione la fama leggendaria che segue il trio australiano ovunque suoni, e il culto universale di cui è oggetto. Partecipare al loro concerto, soltanto il terzo in Italia, organizzato in esclusiva nazionale dal Centro d’Arte degli studenti dell’Università di Padova è quindi stata l’azione necessaria per cercare in prima persona di svelare le ragioni di tale successo o ammettere di non comprenderle affatto.

La Sala dei Giganti al Liviano, suggestiva e imponente nella sua ricchezza artistica e nelle dimensioni, si presta magistralmente nel creare l’ideale atmosfera d’ascolto, quasi rituale. È strapiena di un pubblico giovane come solo a Padova avviene, attentissimo, silenzioso e rapito dal mistero, per alcuni sicuramente già svelato.

La formazione è quella classica, piano-contrabbasso-batteria, ma ciò che ascoltiamo non ha nulla di classico o già sentito ed è anticonvenzionale fin dalla disposizione sul palco degli strumenti: il pianoforte sulla destra, con Chris Abrahams che suona dando le spalle ai compagni. I tre non hanno l’urgenza di guardarsi negli occhi per comunicare, confidando nella sottile e intima comunicazione sensoriale che i lunghi anni di collaborazione hanno affinato alla perfezione.

The Necks - Padova - 28.11.17 - Tommaso.Rosa
Lloyd Swanton e Chris Abrahams, The Necks – Padova – 28.11.17 – foto Tommaso Rosa

Il concerto prevede due set da cinquanta minuti l’uno con un breve intervallo centrale, e la mia prima impressione è la sicurezza con cui i Necks ricreano, fin dalle prime note della ripresa, l’identica concentrazione e attenzione d’ascolto del primo set, come se il flusso di note non si fosse fermato durante la pausa ma avesse continuato a propagarsi e avvolgerci. Perché è così che ci si sente durante l’ascolto, avvolti in un flusso incessante di onde regolari, circolari e vibranti. I due set sono imbastiti sui brani dell’ultimo album, «Unfold», senza scrittura e con il processo creativo dell’improvvisazione, e l’unico tema riconoscibile viene scomposto in minime particelle rarefatte per ricomporre un corpo sonoro simile ma non sovrapponibile. Forse suggestionata dalle immagini della loro terra, l’Australia, mentre ascolto credo di percepire l’ampiezza, la rarefazione, la luce e i colori che identificano ambedue i panorami, quello visivo e quello sonoro.

The Necks - Padova - 28.11.17 - Tommaso.Rosa
Tony Buck, The Necks – Padova – 28.11.17 – foto Tommaso Rosa

Abrahams crea il tema centrale con una sequenza di note circolare e interminabile, leggermente disuguale a ogni ripetizione, reso tridimensionale dal contrabbasso di Lloyd Swanton, scuro, profondo e con una concentricità ipnotica, e dalla batteria di Tony Buck, con una cascata senza fine di sonagli, colpi profondi della cassa e squarci luminosi con l’archetto passato sul bordo dei piatti.

Il risultato è senza paragoni, la comunicazione raggiunge nel profondo chi ascolta, la specificità del gruppo è una sorta di misticismo ancestrale che impressiona e coinvolge; al termine rimangono le vibrazioni interiori che continuano, incessanti, a ripercuotersi.

Il mistero è svelato, compreso nella sua alchimia, e a posteriori la fascinazione continua più forte di prima.

Monica Carretta