ROSARIO DI ROSA: Composition and Reactions per piano solo
Jazz Indiehub, Milano, 23 gennaio 2014
La home page del sito di Rosario Di Rosa (www.rosariodirosa.com) offre un curioso ma calzante spunto per parlare della sua esibizione in piano solo presso l’altrettanto curiosa e inusuale sede della rassegna Jazz Indiehub dedicata al jazz contemporaneo.
È la prima volta che il pianista si esibisce in solitudine, e proprio per questo ha scelto di organizzarsi in maniera insolita, cercando ispirazione nella forma classica del tema con variazioni – qui ribattezzati Composition And Reactions – dove la composition è un tema scritto, di matrice classica contemporanea, che viene esposto per intero destrutturandosi poi in essenze su cui si baseranno le evoluzioni improvvisative (reactions) per poi ridefinirsi in brani originali di Di Rosa e del repertorio jazzistico, sia contemporaneo sia della tradizione. La vena improvvisativa e creativa dell’artista orienterà quindi la trasformazione dei frammenti; in questa circostanza, dalla sua Composition n.26 si è passati – con sorprendente varietà espressiva – a Louis Armstrong (Savoy Blues), Thelonious Monk (Blue Monk), o all’accattivante 2300 Skidoo di Herbie Nichols e, con la stessa libertà, agli ostinati di Bill Frisell (Egg Radio) o della dilatazione di Lungomare, un brano originale in cui Di Rosa ha voluto concentrarsi sulla melodia.
Il frammento è un’evidente ricorrenza nel pensiero del pianista, che proprio nella sua home page scompone se stesso in schegge destinate a ricomporsi al pianoforte: ciò che lui stesso chiama Life. E forse, ribaltando il punto di vista, non si sbaglia a considerare la Composition come un incipit che lascia intuire l’insieme delle idee che via via ascolteremo, scomposte e sviluppate su strade diverse fino a raggiungere la nuova dimensione. Ed è necessario un ascolto approfondito per mettere nella giusta relazione composition e reactions (e viceversa).
Il modo di intendere il piano solo di Di Rosa ci è sembrato di due tipi: l’uno, abbandonarsi a un’espressività raccolta tra il musicista e lo strumento, dove lo sguardo sembra andare lontano (sogno) o venire da molto vicino (sentimento); l’altro, suonare in solitudine ma con i tempi e la verve dell’esecuzione in gruppo, procedura da cui deriva un ascolto particolarmente ricco di colore. Si tratta di uno stile esecutivo e compositivo ricercato, dinamico e raffinato, le cui ispirazioni sono soprattutto Thelonious Monk e Claude Debussy.
A volte bastano poche note per fare bella musica, a patto che siano quelle giuste. In Lungomare le note sono tre, in cellule che si trasformano cromaticamente ogni due battute fino a determinare il breve e intenso crescendo armonico e tornare al minimale. Ecco le prime battute:
Di Rosa porterà in tour nel 2014 il progetto Composition And Reactions, che nel 2015 troverà uno sfogo discografico (ma solo in vinile) per la Nau Records (www.naurecords.com).
Testo di Patrizia Landriani
Foto di Nicola Sacco