Stefano Tamborrino «Seacup»

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AUTORE

Stefano Tamborrino

TITOLO DEL DISCO

«Seacup»

ETICHETTA

Tŭk Music


Già noto per la sua militanza nel trio Hobby Horse e nel sestetto Ghost Horse (nei quali figura anche Kinzelman), Tamborrino è un batterista atipico nella sua versatilità: dotato di solida formazione jazzistica, proveniente da esperienze rock e metal, aperto alla contemporaneità intesa in senso lato, come dimostra anche il progetto Don Karate condiviso con Pasquale Mirra e Francesco Ponticelli. Qui dispiega le sue doti di compositore attraverso una densa scrittura per archi che riassume alcuni tratti salienti della sua sfaccettata cifra. Nelle iniziali Coda ed Escher l’azione degli archi (integrati da Evangelista) profuma di echi espressionisti. Per contro, la loro dialettica e l’uso del pizzicato – sottolineati da una figurazione di glockenspiel – formano in Gamelan (nome rivelatore) un tessuto ipnotico riconducibile al minimalismo. In Purple Whales l’integrazione tra archi ed elettronica, con il successivo inserimento delle voci di Naomi Berrill e dello stesso Tamborrino, stabilisce un credibile parallelismo con la poetica di Björk. Le lunghe Olifante/The Kinzelman (14’05») e Almost Jesus (9’11») costituiscono i vertici dell’incisione. Nel primo brano sale alla ribalta Kinzelman. Prima, fondendo il tenore con gli archi in un unicum da cui poi affiorano nuclei melodici e scaturisce una poderosa progressione. Poi, producendo in solitudine una cortina di suono con la respirazione circolare sulla scorta di alcune sue recenti performance in solo. Infine, creando un bordone per gli archi. Almost Jesus chiude la seduta, introdotto per più di un minuto e mezzo dal solo contrabbasso che scandisce una sorta di walking dilatato. La successiva interazione con gli archi evoca alcuni lavori di Gavin Bryars, finché non gli subentra il tenore disegnando la stessa cadenza. Il finale è caratterizzato dalla stratificazione di voci filtrate elettronicamente che recitano una sorta di litania ipnotica, ossessiva. Come si può facilmente desumere, si tratta di un lavoro che prende le distanze dall’estetica e dal linguaggio del jazz, interpretando suggestioni e tensioni contemporanee.
Boddi

Pubblicata sul numero di marzo 2021 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

Ducale

FORMAZIONE

Dan Kinzelman (ten.), Ilaria Lanzoni (viol.), Katia Moling (viola), Andrea Beninati (cello), Gabriele Evangelista (cb.), Stefano Tamborrino (batt., elettr., voc., steel), Naomi Berrill (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

Cavalicco, Firenze, date sconosciute.