Matthew Shipp «The Unidentifiable»

13442

AUTORE

Matthew Shipp

TITOLO DEL DISCO

«The Unidentifiable»

ETICHETTA

ESP-disk


Per Shipp affrontare il cimento del piano trio non è mai cosa scontata né tantomeno prevedibile, dato l’ampio spettro di riferimenti confluiti nella sua originale poetica. Sotto questo aspetto, il pianista si dimostra capace di rompere gli schemi adottando una vasta gamma di procedimenti e soluzioni, già riscontrabili nei due brani più aderenti alla tradizione. Il sostrato blues di The Unidentifiable può richiamare a tratti il pianismo di Herbie Nichols e Sonny Clark, ma è comunque soggetto a deviazioni e dissonanze, mentre nel retrogusto Latin di Regeneration, debitamente privato di orpelli, si coglie qualche influenza di Ahmad Jamal, in virtù dello stile asciutto e del disegno delle figurazioni ritmiche. Per contro, in Blue Transport System il trio opera per sottrazione, potendo contare sull’apporto essenziale ma pregnante di Bisio. Ancor più scarnificata risulta Dark Sea Negative Charge, giocata su cellule distillate con parsimonia secondo una prassi mutuata dall’espressionismo post-weberniano e poi portata a conclusione dal solo Bisio con suono cupo, legnoso. Legate tra loro, Trance Frame e Phantom Journey mettono in luce un’impronta spiccatamente ritmica, martellante del piano, contrastato dalle frenetiche incursioni sul registro acuto del contrabbasso. Questo lato scuro, provvisto di una latente matrice africana, del pianismo di Shipp si riscontra anche in Virgin Psych Space, dove predominano accordi possenti e violenti, rapide escursioni sulle ottave basse e corde percosse, quasi strappate. Introdotta da un clima informale, Loop lascia trapelare riferimenti a Paul Bley e Cecil Taylor nell’uso del registro grave e si sviluppa in una dinamica di botta e risposta con Bisio e Taylor, fino a creare un andamento ciclico, un loop appunto. Aperta e chiusa da Bisio con arcate ronzanti e stridenti, la lunga New Heaven And New Earth si dipana attraverso passaggi informali in cui si intrecciano blocchi di accordi ossessivi e grappoli di note. L’azione collettiva si traduce in un magma ribollente che tutt’a un tratto si placa per poi riprendere a pulsare vigorosamente. Eseguita in solitudine, The Dimension evidenzia l’interdipendenza e l’interazione tra le mani di Shipp, protagonista di ricchi contrappunti dissonanti. Una sintesi da cui emergono le lezioni di Tristano e dei succitati Bley e Taylor, di cui Shipp è senz’altro degno erede e continuatore.
Boddi

Pubblicata sul numero di giugno 2021 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

espdisk.com

FORMAZIONE

Matthew Shipp (p.), Michael Bisio (cb.), Newman Taylor Baker (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

New York, 10-10-19.