Ghost Horse «Il bene comune»

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AUTORE

Ghost Horse

TITOLO DEL DISCO

«Il bene comune»

ETICHETTA

Hora Records


Al secondo album dopo «Trojan» (Auand, 2019), Ghost Horse si conferma una delle formazioni di punta della nuova scena italiana. Il sestetto costituisce l’espansione naturale e necessaria del trio Hobby Horse formato da Kinzelman, Rehmer e Tamborrino, autori del materiale qui eseguito. Per la precisione, su sette brani quattro sono firmati dal sassofonista, due dal bassista e uno dal batterista. Materia viva, pulsante, a tratti incandescente, alimentata da fonti disparate che confluiscono e si fondono nello stesso crogiuolo. Tra queste, il lontano retaggio dell’AACM di Chicago; squarci del melting pot musicale di New York; influenze palpabili delle frange più sperimentali del rock. La musica del sestetto è specchio fedele della multiculturalità del mondo globalizza e rappresenta un paradigma di come il concetto di jazz dovrebbe essere interpretato oggi: una forma in divenire che, pur tenendo ben presenti la propria storia e il bagaglio culturale dei suoi interpreti, sia pronta a cogliere suggestioni e stimoli dalla contemporaneità. Non solo: Ghost Horse è un credibile esempio di democrazia in musica. Lo dimostra chiaramente lo spirito cooperativo con cui vengono affrontate le esecuzioni. Prevale dunque il collettivo, dove il bene comune sembra identificarsi con il senso della comunità e della comunione di intenti. Ne derivano insiemi vibranti caratterizzati da impasti timbrici tanto densi quanto calibrati, in cui ogni voce strumentale rimane comunque distinguibile. Si prendano come esempio le contrapposizioni e la dialettica tra le ance di Kinzelman e gli ottoni di Vignato e Benedetti. Quest’ultimo assolve poi a una doppia funzione, utilizzando la tuba in funzione prevalentemente ritmica. Con grande varietà timbrica, ma sempre con misura, Baldacci si inserisce nei passaggi collettivi, costruisce climi di tensione e scandisce potenti riff. Accomunati da una lunga collaborazione, Tamborrino e Rehmer risultano complementari: il batterista grazie alla versatilità stilistica e a un vasto repertorio di sottigliezze; il bassista in virtù di uno stile potente nella sua asciuttezza. Tutti musicisti che, al di là della bravura tecnica, sono spronati da un’in[1]discutibile urgenza espressiva.
Boddi

pubblicata sul numero di novembre 2022 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

horarecords.com

FORMAZIONE

Dan Kinzelman (ten., alto, cl. b.), Filippo Vignato (trne), Glauco Benedetti (tuba, euphonium, tr. tascabile, flic.), Gabrio Baldacci (chit. baritona), Joe Rehmer (b. el.), Stefano Tamborrino (batt.).

DATA REGISTRAZIONE

Livorno, 15, 16 e 17-5-21.