Pietro Tonolo: anomalo Trio nella rilassata atmosfera del Milestone

Al Club Milestone di Piacenza un concerto raffinato, colto ed elegante con un anomalo trio completato dal pianista e fisarmonicista Gil Goldstein e da Marc Abrams al basso. Gil Goldstein trio - Piacenza Milestone Jazz Club – 3 Dicembre 2022

282
inusuale quello presentatosi a Piacenza, composto dal tastierista e fisarmonicista Gil Goldstein
Gil Goldsttein alla fisarmonica

Un gruppo dalla strumentazione inusuale quello presentatosi a Piacenza, composto dal tastierista e fisarmonicista Gil Goldstein, dal sassofonista Pietro Tonolo e dal bassista Marc Abrams . In realtà la formazione era sino a pochi giorni prima completato dal batterista Jorge Rossy, che ha dovuto lasciare la formazione per altri impegni.

il trio Goldstein – Tonolo – Abrams

Occorre spendere qualche parola per il Milestone Jazz Club, creato una quindicina di anni fa e che si è creato una solida reputazione nel tempo tra i musicisti per la sua eccellente acustica, un pubblico sempre attento ed una assenza pressoché totale dei rumori di fondo tipici dei club. Si tratta di una situazione che rende questo spazio ideale per la concentrazione dei musicisti pur in una atmosfera molto rilassata ed un contatto quasi fisico con il pubblico.

Questa situazione ha sicuramente giovato al trio, alle prese con l’assenza di uno strumento cardinale come la batteria e di un fuoriclasse come Jorge Rossy. In questo è stato interessante osservare l’enorme talento di Goldstein nel governare tale assenza: il suo stile comunque essenziale e privo di inutili ridondanze è stato il perno di questa esibizione. In ogni brano il pianista, maestro di discrezione ed efficacia, usava lo strumento in una armonizzazione che supportava gli altri musicisti senza far sentire al pubblico la mancanza di uno strumento essenziale come la percussione.

trio Pietro Tonolo con Gil Goldstein a Piacenza
Gil Goldstein al pianoforte

Evidentemente si tratta di un musicista, compositore ed arrangiatore di grande esperienza, che Gil Evans alla fine degli anni ottanta volle alla sua corte e richiamato dai figli per il recente e riuscitissimo album della Big Band Hidden Treasures, voluto dai figli di Evans coinvolgendo molti dei musicisti originari dell’ultima leggendaria e travolgente Orchestra. Del resto il curriculum di Goldstein è semplicemente straordinario per il valore delle tante collaborazioni, non solo nel campo del jazz. Il suo restare spesso in secondo piano o dietro le quinte lo ha purtroppo privato della visibilità assoluta che egli meriterebbe.

Il concerto si è aperto con una vecchia canzone “All Or Nothing At All” portata al successo da Frank Sinatra ed entrata nel songbook di molti jazzisti. Questi brano è stato la vetrina per Pietro Tonolo al flauto con un assolo delicato e meditativo. Anche in questo caso ci si trova davanti ad un musicista che ha maturato esperienze importanti anche negli States ed anch’egli chiamato alla corte di Gil Evans allo Sweet Basil e per i concerti italiani del 1982. Stimatissimo dai colleghi americani spesso si esibisce con essi portando così ad esibirsi nel nostro paese fuoriclasse come Goldstein o Joe Chambers.

Pietro Tonolo al sax tenore, sullo sfondo Marc Abrams

Il repertorio è stato vario, spaziando da composizioni di Bill Evans a quelle di Goldstein e Rossy ed alternando momenti di solido fuoco al sax tenore e al soprano alle situazioni elegiache messe perfettamente a fuco con il flauto.

Il bassista Marc Abrams con il suo pizzicato netto ed efficace ha fornito un sostegno degno della situazione.

Marc Abrams al contrabbasso

Menzione particolare merita anche l’esibizione di Golstein alla fisarmonica, in particolare nello stupendo interplay con il flauto di Tonolo nel brano Farfalla dello stesso Goldstein. Ancora più suadente ed incisivo poi in Estate nel dialogare il sax di Tonolo, in una esecuzione che sa rendere tutta la bellezza, intima complessità e malinconia di quella canzone.

Pietro Tonolo trio a Piacenza, Milestone Club
Pietro Tonolo al flauto, Goldstein alla fisarmonica

Concerto molto appezzato dal pubblico ma con questi musicisti capaci di affrontare qualunque situazione non poteva essere diversamente.

Giancarlo Spezia

Foto di Angelo Bardini e Francesco Spezia