Perpianoeorchestra
Pianoforte: Enrico Pieranunzi
Direttore: Paolo Silvestri
Orchestra: I Pomeriggi Musicali
Una tavolozza composta di soli tre elementi, il pianista Enrico Pieranunzi, il direttore Paolo Silvestri e l’orchestra dei Pomeriggi Musicali, è tutto ciò che occorre per dipingere un quadro di inestimabile valore.
Assistiamo a una scelta espressiva che ha segnato la musica del Novecento, definita Third Stream, ovvero la fusione dell’improvvisazione con la lettura del testo scritto. E in questa occasione il jazz e la musica classica si incontrano sulla medesima tela per regalarci un ascolto di canzoni, musiche per il cinema e molto altro.
La struttura dei colori è immeditamente percepibile fin dalla bozza del disegno. L’introduzione del concerto è, infatti, dedicata a Domenico Scarlatti, prima in piano solo con le Sonate K9 e K239, e poi con le Sonate K206 e K260 accompagnate dall’orchestra. Si procede con il Concerto N.5 di Johann Sebastian Bach, dove i tratti via via divengono più decisi, andando ad arricchire la stesura dei pigmenti, le sfumature ed i livelli che caratterizzano la matinée. L’emozione scorre fluida fra il pubblico, che ringrazia con un lungo e caloroso applauso.
Momento toccante ed intenso il passaggio di Nuovo Cinema Paradiso, che lo stesso Pieranunzi nel 1987 eseguiva sulle musiche di Ennio Morricone e che aggiunge uno strato prezioso alla tela.
Siamo poco oltre la metà del concerto e le vibrazioni aleggiano, distinguibili una ad una, nella sala del teatro. Les Amants, composizione di Pieranunzi del 2000 (tratta da «Racconti Mediterranei», Egea), segna un momento poetico di grande spessore (la macchina fotografica a momenti mi sfugge dalle mani) e si inserisce con estrema malleabilità nella miscela di «volumi» ed effetti di luce.
Ancora da «Racconti Mediterranei», Una Piccola Chiave Dorata ci commuove con la maestria del pianista (a sua volta commosso) e il sussurro dell’arrangiamento orchestrale. Un’inaspettata e geniale chiusura è lasciata ad Azzurro (di Paolo Conte), sulla quale il pianista racconterà storie e aneddoti, come la sua stessa performance della canzone nel programma televisivo Buonasera con.. le Kessler nel 1981.
Il pregiato dipinto è compiuto e gli spettatori reclamano, con un gratificante lungo applauso, ancora un ultimo momento di musica. Ed è così che l’intero ensemble si riunisce sul palco, con evidente gioia e sorpresa, e Pieranunzi, colto apparentemente impreparato, ci lascia sorridenti e incantati con un fuori programma molto particolare: una breve replica di Azzurro, impastata a un’improvvisazione su Scarlatti e alla sua affezionata composizione Come Rose Dai Muri (2015).
Ancora una volta, grazie al suo unico e inequivocabile suono, e alla splendida compagnia, il pianista ci lascia una traccia indelebile. Il colore è vivo e lucente, la sala è impregnata e gli occhi (e l’apparato uditivo) felici.
Soukizy