Omaggio a Giorgio Battistelli di Ars Ludi

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Ars Ludi
L’ensemble di percussioni Ars Ludi a Vorno - foto Angelica D'Agliano

Tenuta dello Scompiglio, Vorno (Lucca), 22 aprile

Evento denso di significati e ricorrenze, quello promosso dall’associazione culturale Dello Scompiglio nell’ambito della rassegna multidisciplinare Assemblaggi provvisori. Per celebrare degnamente sia il trentennale della propria fondazione che una collaborazione di lunga data, l’ensemble di percussioni Ars Ludi ha proposto due composizioni di Giorgio Battistelli sotto la direzione di Erasmo Gaudiomonte: in prima assoluta, Marx Lenin Mao Tse-Tung, per tre percussionisti, seguita da Aphrodite-Monodramma di costumi antichi per voce, flauti, arpa e percussioni.

Partorita per l’occasione a un secolo esatto dalla Rivoluzione d’Ottobre, Marx Lenin Mao Tse-Tung vede l’ingresso in scena di Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri armati dei soli rullanti, sfregati a mani nude per ottenere un effetto simile a quello prodotto dall’uso delle spazzole. Una volta che i percussionisti hanno impugnato le bacchette, l’esecuzione richiede una meticolosa attenzione alle dinamiche nei graduali passaggi dal pianissimo al piano, fino al forte, nonché il coinvolgimento vocale e gestuale. Attraverso le rullate si crea così un effetto di sospensione, inframezzato e a tratti spezzato da monosillabi (Marx! Mao!) pronunciati secondo una cadenza alternata e spesso sottolineati dal battito del piede in modo da imbastire un gioco di incastri ritmici sempre più serrato. In chiusura i nomi dei tre referenti storici vengono scanditi in modo marziale, fino all’uscita di scena, riecheggiando così gli slogan Viva Marx! Viva Lenin! Viva Mao Tse-Tung! che caratterizzarono una stagione politica ormai remota. Operazione intellettuale, quella di Battistelli, che non nasconde una vena di ironia.

Ars Ludi
L’ensemble di percussioni Ars Ludi a Vorno – foto Angelica D’Agliano

Composta nel 1983 dall’allora trentenne Battistelli su testi dello scrittore francese Pierre Louÿs, Aphrodite è un complesso mosaico timbrico in cui la voce (anche recitante e declamante) gioca un ruolo fondamentale nella convincente interpretazione della soprano Laura Catrani. Partendo da un’atmosfera evocativa, sospesa, generata da arpa (Patrizia Radici), flauto di Pan (Giovanni Trovalusci), grancassa (Ruggeri) e vocalizzi, si procede alla costruzione di una narrazione attraverso un recitativo frammentato ad arte e alternato a brandelli di stranianti melodie, sfalsamenti metrici, scivolamenti fonetici, sussurri e gemiti che concorrono a comporre un’ampia tavolozza espressiva. Alla parte vocale si aggregano (e poi si sovrappongono) cellule e nuclei formati dallo sfregamento dei tasti delle tre marimbe, dal soffiato e dai suoni stoppati del flauto, dal pizzicato spartano dell’arpa. Laddove i tre percussionisti impiegano i battenti, le marimbe producono fondali scuri e figurazioni iterative che alludono all’Africa, suggestione che emerge anche dall’impiego in contemporanea dei tamburi a cornice. Questa molteplicità di riferimenti e procedimenti è ancor più arricchita, con benefici effetti sulla gamma timbrica, dagli archetti applicati all’ultima corda dell’arpa e sui bordi dei tasti delle marimbe (pratica, questa, in uso anche nella musica improvvisata di matrice jazzistica). Dunque, a distanza di trentaquattro anni Aphrodite dimostra appieno una visione lungimirante, un impianto narrativo omogeneo e un forte impatto sul piano performativo.

Enzo Boddi

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L’ensemble di percussioni Ars Ludi a Vorno – foto Angelica D’Agliano