Body And Soul, un DVD su Michel Petrucciani

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Michel Petrucciani Piano

Michael Radford, nato in India nel 1946 da padre britannico e madre austriaca, è un regista dalla storia abbastanza anomala, considerando il successo planetario di cui ha goduto – ormai ventitre anni fa – con Il postino, ultimo film della breve e malinconica carriera di Massimo Troisi. Dopo un tale trionfo ai botteghini, gli sarebbe forse stato facile trasformarsi per i produttori in una gallina dalle uova d’oro, con il rischio magari di perdersi in un’indistinta massa di blockbusters ma garantendosi una poderosa sicurezza economica. Invece Radford ha continuato a scegliere con accuratezza i (pochi) film da lui realizzati in seguito, tra i quali va segnalata una bella rivisitazione del Mercante di Venezia con gli eccezionali Al Pacino e Jeremy Irons nelle parti di Shylock e Antonio.

Non stupisce, quindi, vederlo oggi cimentarsi in Body And Soul, robusto e toccante documentario su Michel Petrucciani, tanto più quando si consideri che è proprio in qualità di documentarista per la Bbc che il regista ha iniziato, tra il 1976 e il 1982, la sua attività e che tra quei primi lavori spiccava il notevole Van Morrison In Ireland, la ripresa del primo concerto a Belfast, dopo quindici anni, del torvo songwriter nord-irlandese.

Michel Petrucciani

Presentato nella selezione ufficiale, fuori concorso, al Festival di Cannes del 2010, il film di Radford – una produzione italo-franco-tedesca, ora distribuita nel nostro Paese, in DVD con libro, dalla Feltrinelli – è un brillante assemblaggio di materiale d’archivio e interviste, tra cui spiccano quelle ad Aldo Romano, John Abercrombie, Charles Lloyd, Joe Lovano e Ron McClure, che con Michel Petrucciani hanno lungamente collaborato, così come al regista Frank Cassenti e allo scomparso produttore Francis Dreyfus, che al pianista di Orange offrì un porto sicuro negli ultimi, dolorosi anni di attività.

Pur se le vicende umane e artistiche di Petrucciani sono ormai note per filo e per segno agli appassionati di jazz (e, soprattutto, ai nostri lettori storici, grazie anche all’inserto e al Cd inedito che gli dedicammo nel 1996), Body And Soul costituisce per tutti una visione preziosa, l’opportunità di ricordare ancora una volta un artista che è comunque già saldamente installato nella memoria collettiva. Radford riesce con abilità a non cadere nel facile sentimentalismo, a governare una materia che – per le evidenti difficoltà fisiche del pianista – ben si prestava a un trattamento turgido e lacrimoso, ponendo invece l’accento sulla qualità della musica di Michel Petrucciani e sulla strabiliante determinazione del pianista, la cui ferrea volontà era stata plasmata fin dall’infanzia dall’intransigente guida paterna. E, malgrado si rimanga ancora una volta allibiti davanti agli infiniti ostacoli che Michel si è trovato a dover superare nella sua breve vita, si esce dalla visione del film con uno strano ma non incomprensibile senso di euforia, mentre in testa ci risuonano i versi che concludono una bella poesia di James Sallis: «Find Beauty. Try To Understand. Survive».

Luca Conti