MeTal-O-PHoNe e LUC EX’ ASSEMBLÉE: LIVE ALLA DYNAMO

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MeTal-O-PHoNe

A distanza di un mese e mezzo si torna alla Dynamo e, questa volta, per due set ben diversi.

La novità viene dal francese MeTal-O-PHoNe, power trio dalla grafia singolare, che in barba alla giovane età vanta un curriculum di tutto rispetto. Lo compongono Benjamin Flament (vibrafono), Joachim Florent (contrabbasso) ed Elie Duris (batteria) che hanno approffitato dell’occasione per presentare «Kosmos», pubblicato lo scorso settembre dall’etichetta del collettivo Coax di cui il trio fa parte.

La scaletta non segue l’ordine del disco e si apre con gli «archi» di Tupac Amaru: Florent stende note lunghe avvalendosi di qualche effetto, mentre i tasti del vibrafono sibilano in lontananza, stimolati lentamente dagli archetti di violino. Duris si inserisce man mano, fungendo da cerniera tra i due. È un preludio che lascia intuire quanto la modificazione timbrica del contrabbasso (a volte somigliante più a un basso elettrico) e del vibrafono ‒ a volte somigliante più a un piano elettrico ‒ sia un elemento chiave del trio.

Brano dopo brano, da East Part Of The Island a La Cumbia de la Luz (che ha chiuso il set), passando per l’incessante groove di Playtime, MeTal-O-PHoNe ha definito un suono unitario (meno nelle ballad), rockeggiante in alcuni alcuni casi, vicino alla musica ripetitiva in altri. Sono precise scelte estetiche che non hanno negato momenti swinganti, complice il vibrafono al naturale di Flament.

Che a Luc Ex piaccia suonare con i jazzisti non è certo una novità. Il suo basso, scarno, proveniente dal punk sperimentale, e la sempre entusiasmante batteria di Hamid Drake sono stati la ritmica dell’Assemblée, quartetto internazionale completato da Ab Baars (sax tenore) e Ingrid Laubrock (sax tenore e soprano). Dei due sassofonisti, in possesso di autentiche voci strumentali, ha colpito l’abilità di suonare insieme, come fossero una navigata sezione d’orchestra.

L Civelli