
Il produttore piacentino Max Marchini continua a stupire con la sua capacità di creare situazioni inedite e a volte “impossibili”. Egli ama mettere sul palco musicisti di estrazione culturale, storia musicale e sensibilità molto diverse tra loro. Pur disponendo di budget limitati le rassegne della Associazione Novecento riescono a proporre concerti talmente originali ed interessanti da richiamare appassionati da località anche molto lontane.
Anche nella suggestiva cornice del medioevale castello di Travo (PC) si è concretizzata l’alchimia di riunire per la prima volta insieme sul palco il trombettista e flicornista tedesco Markus Stockhausen, il suonatore persiano di santoor Alireza Mortazavi ed il percussionista italiano Lino Capra Vaccina.

La musica che ne è scaturita è un curioso connubio tra le influenze persiane (il musicista ha ricevuto moltissimi premi nella patria nativa come miglior esecutore di opere classiche della tradizione iraniana) che scaturiscono dal suo santoor e la lucida, eterea ma a tratti lancinante tromba di Stockhausen che rientra in un ambito sospeso tra jazz europeo d’avanguardia, musica colta contemporanea e musica spontanea di cui egli è tra i massimi esponenti. L’empatica intesa tra i musicisti ha così avuto la meglio sulle differenti sensibilità in un concerto delicato ed intenso.

La abilità strumentale di Mortazavi è semplicemente stupefacente: Il santoor è uno strumento tra i più antichi del mondo, dal fascino atavico e dalle sonorità dolci e dilatate, ma il musicista persiano sa usarlo anche in una chiave percussiva su tempi veloci. Vedere con quale rapidità egli riesca a colpire le corde dello strumento con le bacchette crea uno spettacolo nello spettacolo. I due si erano già incontrati da un paio di anni in alcune occasioni ed hanno pubblicato un disco per l’etichetta di Marchini: “Intimate Dialogues”.


In questa occasione al duo si è aggiunto il percussionista Capra Vaccina, fondatore del gruppo seminale Aktuala all’inizio degli anni settanta, a lungo vicino a Franco Battiato e poi per moltissimi anni in forza alla Orchestra del Teatro Alla Scala voluto da Claudio Abbado. Questo grande talento è tornato ad incidere dischi a proprio nome che hanno riscosso molto interesse presso la critica ed in questa occasione si è inserito tra i due con l’abilità dell’armonizzatore assoluto. Egli infatti sa generare note lunghissime con i suoi gong, marcando ed arricchendo il suono originato dai compagni di palco.

Lo stesso Capra Vaccina dopo il concerto ci ha testimoniato tutto il suo impegno e piacere di suonare in questo contesto perché in giovane età aveva suonato nientemeno che con il padre di Markus: il leggendario Karl Heinz Stockhausen, uno tra i più importanti musicisti e compositori del novecento. Anche questa è magia.

Giancarlo Spezia
Foto di Franz Soprani