Les Nuits de Fourviere a Lione

Il 15 giugno sul palco del teatro Gallo Romano sis ono esibiti Giovanni Guidi con Luca Aquino e il quartetto di Stefano Di Battista

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Mentre sugli schermi televisivi  scorrono le immagini del match europeo tra Francia e Germania, vinto dai padroni di casa per uno a zero, nel suggestivo scenario offerto dal Teatro Gallo Romano di Lione va in scena l’ennesimo episodio di un’altra kermesse, quella de Les Nuits de Fourviere che da anni  anima le notti estive della città francese con un ventaglio di spettacoli che toccano danza, teatro e musica. In un lasso di tempo che va dai primi di giugno fino a fine luglio, la città ospiterà nomi del calibro di Jane Birkin, Stefano Bollani, Philippe Katerine e Mogway, per citarne alcuni. Mentre il 15 giugno è la volta della serata dedicata esclusivamente alla musica italiana. Da programma sul palco avrebbe dovuto esserci Enrico Rava ma per ragioni sanitarie non meglio specificate, il trombettista italiano ha dovuto declinare l’invito lasciando spazio a due formazioni diverse che, nel corso della stessa serata si sono alternate sul palco. La prima, ad aprire il concerto, è quella del  pianista Giovanni Guidi e del trombettista Luca Aquino. A seguire, invece, Stefano Di Battista , accompagnato da  André Ceccarelli alla batteria, Frédéric Nardin al piano e Daniele Sorrentino al contrabbasso, ha presentato la sua ultima fatica discografica, Morricone Stories, dedicata all’opera del maestro.
Mai ovvio, né stucchevole, il percorso musicale offerto dall’artista, nella sua personale rilettura, é insolito e affascinante tanto quanto i brani che lo compongono che, a volte, attingono dal repertorio più celebre di Morricone, altre volte appartengono a quell’universo del cinema b-side a cui il compositore italiano ha spesso dato il suo contributo. Così di brano in brano si possono apprezzare, ad esempio, il tema di Veruschka, poesia di una donna o quello di La Cosa Buffa, film del 72 che segnava l’esordio come attore di un giovanissimo Gianni Morandi, senza mai rinunciare ai grandi classici. Tra questi, Deborah’s Theme da C’era una volta in AmericaMetti una sera a cena che il il pubblico, seppur ridotto a causa delle misure sanitarie varate dal governo, accoglie con tutto l’entusiasmo di cui i francesi sono capaci. Durante l’intero spettacolo la bravura tecnica dei musicisti é  la nota dominante ma sicuramente sorprendono anche gli exploit del sassofonista italiano che a volte scherza con i musicisti, altre volte col pubblico con cui comunica in una mistura inedita di italiano e francese a cui i cugini d’oltremanica applaudono compiaciuti. L’entusiasmo della platea è palpabile tant’è che anche quando i riflettori si abbassano sul palco gli applausi si fanno più fragorosi. Si chiede il bis a gran voce, nonostante il coprifuoco, in Francia, scatti alle 23 esatte. Ma alla musica, cosi come al cuore, si sa, non si comanda ed é per questo che nonostante tutto Di Battista torna in fretta sul palco per congedarsi con una bella versione del tema di Il Bello, il Brutto e il Cattivo. A seguire, appena il tempo, per l’ennesimo applauso e la consueta standing ovation prima di darsi alla fuga verso casa. Cosa non si fa per un concerto!
Pietro Scaramuzzo